All’inizio dell’Ottocento, in Abruzzo, nasce la tradizione della “Pupa” e del “Cavallo“pasquale, due dolci casarecci realizzati dalle nonne della famiglia.
La finalità di questi due dolci è duplice, soddisfa i giovani fidanzati e diverte i bambini.
Il futuro sposo, durante le festività pasquali, si recava con la sua famiglia a casa di lei e, durante una sonutosa cerimonia, si scambiavano i due dolci tradizionali: il cavall, portato dallo sposo, la pupa preparata dalla sposa.
In base alla tradizione, gli sposi spezzavano con le mani i dolci, riconducendosi così alla cerimonia dell’Ultima Cena con il Cristo che spezza i pani e lo distribuisce agli Apostoli .
L’altra finalità vedeva le nonne il giovedì santo donare ai nipoti questi dolci tradizionali: ai maschietti il cavallo e alle femminuccia la pupa.