Una dieta ad alto carico glicemico non solo aumenta il rischio di cancro ma anche quello di altre malattie cronico-degenerative: questo è il risultato di uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano guidati da Vittorio Krogh, responsabile della Struttura complessa di epidemiologia e prevenzione, che ha messo in luce in particolare il rapporto tra il consumo di carboidrati ad alto indice glicemico, come pane bianco e zucchero, e l’insorgenza di ictus.
Il lavoro, pubblicato sulla rivista scientifica Plos One, fa parte del progetto Epicor, studio sull’associazione tra dieta e incidenza delle malattie cardiovascolari in Italia che nasce come satellite del grande studio oncologico Epic (European Investigation into Cancer and Nutrition) svolto in Italia su oltre 47mila volontari a cui l’istituto partecipa insieme ad altri 22 centri in 10 paesi Europei. E’ stato proprio nello studio Epic che lo stesso gruppo di ricercatori aveva messo in evidenza come una dieta ad alto carico glicemico fosse associata ad un maggior rischio di tumore alla mammella (articolo pubblicato su Nutrition Metabolism and Cardiovascular Disease, aprile 2012).
Epicor fa parte dei grandi studi epidemiologici condotti dall’Istituto Nazionale dei Tumori che hanno permesso di ottenere risultati non solo in campo oncologico ma anche nell’ambito di malattie non oncologiche quali quelle cardiovascolari. Lo studio ha permesso di osservare che chi consuma in grande quantità di carboidrati ad alto indice glicemico, come pane bianco, zucchero, miele, marmellata, pizza e riso ha un rischio piu’ elevato dell’87 per cento di essere colpito da ictus.
“Con questo lavoro l’indice glicemico degli alimenti – ha precisato Sabina Sieri, biologa e nutrizionista dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – si conferma un fattore importante nella definizione di una dieta sana. Conoscere l’indice glicemico di un alimento e privilegiare il consumo di cibi a basso carico glicemico diventa quindi sempre piu’ rilevante per la prevenzione delle malattie cronico-degenerative”. L’indice glicemico di un alimento misura la velocità con cui il cibo fa aumentare i livelli di glucosio nel sangue. La “risposta glicemica” a ciascun pasto è influenzata non solo dall’indice glicemico dei singoli alimenti ma anche, in misura determinante, dal “carico glicemico” cioè dalla quantità di carboidrati in esso contenuto. Cibi ad alto contenuto di carboidrati ad alto indice glicemico sono, ad esempio, il pane, lo zucchero, la pizza, ma anche il riso; al contrario, hanno un alto contenuto di carboidrati a basso indice glicemico gli alimenti integrali, la pasta, i legumi e la frutta. Questi ultimi sono digeriti lentamente e quindi determinano un limitato picco della glicemia e una bassa risposta insulinica. Al contrario, il consumo di alimenti ad alto indice glicemico aumenta rapidamente la glicemia e la risposta insulinemica. L’associazione tra il consumo di carboidrati ad alto indice glicemico e rischio di ictus scoperta da questo studio supporta l’ipotesi che un’elevata glicemia post-pranzo possa essere il meccanismo sottostante all’aumentato del rischio di ictus.