L’occasione per parlare è la doppia verticale vino e birra da Almond, a Loreto. Il vino e l’olio Valentini sono gli ospiti d’onore insieme ai padroni di casa, le birre Almond, prime artigianali d’Abruzzo in termini di tempo e riconoscimenti (leggi il nostro articolo). Basta poco per capire quanto conta l’istinto per Francesco Valentini, basta sentirlo parlare del suo olio mentre lo presenta in prima nazionale e racconta perché lo ha fatto in una stagione in cui tutti hanno fermato i frantoi, in cui l’80 per cento dei produttori ha lasciato le olive attaccate agli alberi, in preda a cataclismi climatici e assedi biologici (mosca, lebbra e funghi), per respirare la genesi dei sapori che sta dietro l’etichetta di famiglia, la più antica sul territorio e forse la più nota d’Abruzzo al mondo.
“Ho scommesso sul prodotto e ho deciso di macinare anche in quest’annata nerissima per il comparto”, dice Valentini illustrando il suo olio nuovo. Anche lui è stato toccato tantissimo dal maltempo dell’anno scorso che ha atterrato i suoi vigneti più preziosi, ma, come spesso capita quando ci sono gli abruzzesi di mezzo, malgrado quei vigneti prostrati, la produzione di vino è andata avanti, tenacemente. E anche quella dell’olio. “Molti produttori hanno perso il raccolto, io sono stato fortunato, non ho perduto quasi nulla. Oltre al maltempo abbiamo avuto la mosca olearia , la tignola, gli olivi hanno subito l’attacco di funghi, ma molti hanno scoperto in tempo questi attacchi e sono riusciti a combatterli, io sono fra questi. Il risultato è una stagione buona di un marchio che è piccolo, ma è conosciuto”. Un marchio storico però, Valentini nasce dall’olio e si sente dalla morbidezza che c’è anche in questo prodotto reduce da una maledetta stagione: malgrado tutto, la dritta Loretana regala sapori pieni e forti, pungenti quanto basta per riconoscere il luogo in cui quell’olio è nato, corposi come la terra che da oltre 2000 anni li ospita.
Una scelta dettata dal territorio quella andare avanti. Già. E se gli si chiede perché, la risposta stupisce per la sua semplicità: “Sono un istintivo. Sono uno legato alla terra, che dai profumi comprende quando è il momento di agire e se è il momento di agire”. Un produttore che accoglie in sé l’anima “talebana” del vignaiolo, come si è autodefinito e quella “innovatrice” del frantoiano: “Vino e olio arrivano dalla stessa terra – spiega – che contiene la storia e gli odori tipici di un territorio, tanto che a me capita di ritrovare quello delle olive durante la fermentazione e di sentire l’essenza del vino durante la macinatura delle olive. Capita perché l’Abruzzo è biodiverso ed è questa realtà che ci rende unici”. Unicità, come essere vignaiolo e frantoiano al contempo: “Dottor Jekyll e del Mr. Hyde, difficile dire chi abbia la meglio – si schernisce – ma io mi rifugio fra gli olivi quando ho bisogno di pensare e camminando lì in mezzo trovo percorsi giusti, rifletto, ascolto, scelgo e mi lascio ispirare dagli odori e dal sapore di ciò che faccio. Sono queste le cose che scandiscono il ritmo della nostra produzione, da sempre. E fra i momenti determinanti c’è quello che viene prima della vendemmia e prima della raccolta delle olive, quando decidi cosa fare, sentendo il sapore dei frutti prima di coglierli, lasciandoti ispirare dal momento e da ciò che hai intorno”.
Un artigiano, si definisce così Valentini, che dà a questo approccio una connotazione speciale: “Gli artigiani portano con sé l’irrequietezza e la paura di deludere, ma hanno nelle mani una forma d’arte a cui bisogna dare sfogo e che deve ritrovare la sua identità dentro e fuori dall’Abruzzo, perché parla della nostra terra”. Questa è la ragione per cui con un gruppo in crescita di produttori di qualità e amici di vari settori, Francesco Valentini è fra i fondatori dell’associazione E’ Abruzzo, che ha dentro di sé l’idea di costruire il mito di una terra diversa dalle altre, che offre panorami unici nel suo pur piccolo perimetro e sapori particolari spostandosi da chilometro a chilometro. Associazione che presto si presenterà al mondo non solo enogastronomico e non solo abruzzese. Una terra ancora poco conosciuta per la sua caratteristica più importante. L’Abruzzo che è patria di cose e gente speciale, talune note in tutto il mondo, ma che non ha ancora un posto nel mondo per mettere in mostra tutta la sua biodiversa bellezza che viaggia attraverso vini e oli e paesaggi, che hanno sempre il sapore di una storia da raccontare.