Bollicine perché piacciono sempre di più, perché promuoveranno il territorio e l’Abruzzo come brand e’ il progetto “Spumanti Abruzzo Dop ” presentato da Codice Citra, il grande consorzio di Ortona (CH) che raggruppa nove cantine e che lo realizzerà in sinergia con l’Università di Teramo, il Centro di Ricerca Viticola ed Enologica d’Abruzzo (C.Ri.V.E.A.). Montepulciano, Passerina, Pecorino, Cococciola e Montonico, coltivati dai tremila soci vignaioli, saranno i vitigni autoctoni con cui verranno realizzati gli spumanti, un’idea che punta a valorizzare ulteriormente le cinque rinomate cultivar abruzzesi che si ritiene abbiano una spiccata vocazione a dare vita ad eccellenti vini spumanti, in grado di essere proposti a livello nazionale e internazionale. Un progetto di ricerca e sviluppo che passa attraverso l’innovazione e la ricerca, come è stato ribadito nel corso della presentazione avvenuta al Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara.
L’Università di Teramo, infatti, si occuperà della parte scientifica, dalla raccolta dati alla sperimentazione pura; al Crivea competerà l’aspetto inerente la tecnologia enologica, mentre Codice Citra metterà a disposizione il know how costituito da una rete di agronomi ed enologi ed elaborerà gli spumanti. I territori prescelti avranno caratteristiche diverse estendendosi dalla fascia litoranea a quella pedemontana, considerata la vasta estensione dei vigneti del consorzio.
I nuovi prodotti saranno destinatati ad intercettare la generale predisposizione verso l’aumento del consumo dei vini spumanti soprattutto tra i giovani, contro la diminuzione di quelli fermi, rossi e bianchi.
Gli spumanti Abruzzo Dop saranno elaborati con le due modalità di spumantizzazione: il metodo Charmat, che prevede la rifermentazione in autoclave, e il metodo Classico, che contempla invece la rifermentazione in bottiglia. Con la prima metodologia si produrranno vini dal consumo “easy to drink”, mentre dalla seconda si otterranno bottiglie di alto livello qualitativo. Gli spumanti saranno presentati in tutto il mondo nel 2015.
Innovazione e competizione
“Per essere presenti e competere a livello nazionale e internazionale occorre innovare: per questo Citra Vini ha voluto essere protagonista di questo grande progetto”- ha spiegato il presidente Valentino di Campli. “Abbiamo voluto dare ulteriore risalto ai nostri vitigni autoctoni cercando di capirne le potenzialità, che già per i vini fermi ci hanno dato grandi soddisfazioni”.
“Come Regione Abruzzo”- ha affermato Dino Pepe, Assessore alle Politiche Agricole, intervenuto alla presentazione del progetto – “siamo molto orgogliosi di questo progetto e riteniamo che Citra sia un esempio che vada seguito e riproposto, per la forza che esprime, la sua determinazione nel perseguire gli obiettivi e per la sua capacità di aggregazione: stare insieme per stare sui mercati, promuovere collettivamente ricerca e innovazione sono punti di forza che conferiscono valore aggiunto a tutto il mondo agricolo regionale”.
Il progetto è partito con la mappatura dei vigneti distribuiti sui seimila ettari dei soci vignaioli di Citra Vini, e solo una volta che sarà conclusa la sperimentazione, verranno individuate le aree epe uve migliori per produrre gli spumanti.
“Penso che ogni bottiglia sarà un laboratorio, ognuna sarà l’espressione territoriale di un vitigno” – ha spiegato Lino Olivastri, enologo di Citra Vini, coordinatore e responsabile del progetto, sottolineando l’ampiezza del lavoro e la meticolosità con la quale la sperimentazione viene effettuata. ” Alla fine del viaggio potranno raccontare una parte dell’Abruzzo, comunicare il terroir sia a livello nazionale che internazionale”.
Un’esperienza aperta e condivisa
Un’esperienza, quella della produzione dei nuovi spumanti, che deve essere “aperta e condivisa, fatta non solo per Citra ma per tutto il territorio” – ha auspicato Alessandro Bocchetti, giornalista enogastronomico. “Mi chiedono sempre perché produrre le bollicine in Abruzzo. Per due motivi: uno commerciale, perché il vino si fa anche per quello e c’è una richiesta sempre più diffusa di bollicine, e poi per un motivo culturale e territoriale visto che questa parte dell’Adriatico, dove ci sono i vigneti Citra, è stata sempre luogo per produrre basi per gli spumanti di territori molto più famosi. Tanto vale farli qui”.
Alla presentazione hanno partecipato anche Giuseppe Arfelli, docente di Enologia dell’Università di Teramo che ha sottolineato “come non si possa fare un prodotto di alta qualità senza la ricerca e l’innovazione” e Maurizio Odoardi, del Crivea.