Si è tenuto presso la Badia Morronese un incontro di formazione organizzato dall’Ente Parco Majella e rivolto principalmente agli apicoltori e veterinari del territorio.
Ad accrescere interesse per la riunione è stato anche il vedere riuniti attorno ad un tavolo i rappresentanti di molteplici istituzioni come i due Istituti Zooprofilattici del Lazio e della Toscana e dell’Abruzzo e del Molise, i Ministeri della Salute e delle Politiche Alimentari Agricole e Forestali, l’Associazione Apicoltori Professionisti d’Abruzzo, la FAI Abruzzo – Federazione Apicoltori Italiani ed il Consorzio Apistico Provinciale Teramo, che hanno fornito preziosi contributi e spunti di discussione.
Numerose le tematiche affrontate e che hanno suscitato grande interesse quali, tra le altre, la valorizzazione delle produzioni locali, la tutela dell’ape italiana e gli aspetti sanitari.
Grande interesse ha suscitato l’intervento di Massimo Benvenuti, del Ministero Politiche Alimentari Agricole e Forestali, che ha presentato uno studio per lo sviluppo di un marchio di qualità nelle Aree Naturali Protette, promuovendo l’idea di creare un logo identificativo che possa caratterizzare le produzioni apistiche del parco.
Altrettanto coinvolgente è stato il contributo del rappresentante del Ministero della Salute con un aggiornamento sull’emergenza sanitaria contingente.
I progetti portati avanti dal Parco Nazionale della Majella – dichiara Oremo Di Nino, direttore del Parco – mirano a valorizzare le produzioni apistiche del Parco e lo studio del patrimonio apistico presente nel territorio, al fine di sviluppare azioni di selezione mirate ad ottenere api adattate alle “condizioni del parco”.
Un contributo importante hanno dato alla discussione le tre associazioni di rappresentanza degli apicoltori in Abruzzo, con un’istantanea sulla situazione attuale di questa fascia di produzione e le aspettative per il futuro.
Il Parco Nazionale della Majella conferma la volontà di continuare con le azioni volte a favorire lo sviluppo dell’apicoltura nel suo territorio – afferma il presidente del Parco, Franco Iezzi – considerando questa un’attività pienamente sostenibile, con ricadute positive anche sulla tutela degli habitat e della biodiversità.