Sui bilanci delle famiglie italiane gravano delle insidie: secondo l’Osservatorio “Prezzi e mercati” dell’Indis, Istituto dell’Unioncamere, il prezzo al consumo dell’olio extravergine di oliva, a causa di una stagione disastrosa, potrebbe subire un aumento alla produzione del 35% a fine anno, che si tradurrà in un incremento dei prezzi al consumo di circa il 15%; inoltre, il costo della pasta è destinato a salire almeno dell’8% come conseguenza di un incremento all’origine del 40% del prezzo del grano duro.
Altra nota dolente quella delle tariffe: quelle pubbliche locali, secondo le stime più recenti dell’Osservatorio dei prezzi, dovrebbero aumentare complessivamente del 9,5% nel biennio 2013-2014. A crescere sono principalmente i rifiuti (+18,2% tra il 2014 e il 2013), la sanità (+6,7%), il trasporto ferroviario regionale (+6,8%), il trasporto urbano (+6%) e quello extra-urbano (+7,5%). “Visto che il dato medio dell’inflazione nel biennio è dell’1,4% – spiega lo studio – è fin troppo evidente come “la partita” tra inflazione e tariffe si stia chiudendo con un sonoro 10 a 1.
Intanto, milioni di famiglie saranno alle prese con albero di Natale e addobbi delle festività, ma quest’anno gli allestimenti nelle case degli italiani saranno low cost e all’insegna del risparmio. Lo afferma il Codacons, che ha vagliato le tendenze delle famiglie in occasione delle feste di Natale. La crisi economica infatti spinge un numero sempre crescente di famiglie a ridurre drasticamente gli allestimenti di Natale nelle case, in un’ottica di risparmio e tagli agli acquisti non primari – prosegue il Codacons – quest’anno una famiglia italiana su 3 annullerà o ridurrà drasticamente la spesa per gli addobbi rispetto agli anni passati, e preferirà riciclare palline, coccarde, luci, presepi già utilizzati in passato.