[box_light] La Tenuta Di Sipio, location di eventi e cantina di vini dell’imprenditore Nicola Di Sipio, è stata teatro della serata “Enozioni d’Eccellenza”, che la ha realizzato in collaborazione con l’azienda agricola di Gregorio Rotolo, di Scanno, proponedo un menu diverso dal solito, studiato in ogni minimo dettaglio per stupire i commensali e regalare agli ospiti un viaggio sensoriale attraverso il connubio tra prodotti della pastorizia e vino. Ecco le emo/enozioni della serata di una commensale speciale, Antonella Di Pietro, che l’ha seguita per L’Abruzzo è servito[/box_light]
Percorso sensoriale di alta qualità da Nicola Di Sipio, presso l’azienda che si trova poco fuori Ripa Teatina (CH), sulla strada dei vini delle colline teatine fra la Majella madre e l’Adriatico.
Entrare nella tenuta mi catapulta indietro nel tempo, vigneti che si perdono a vista d’occhio, il lunghissimo viale alberato, il lago naturale, la cappelletta padronale lasciata per il momento così com’era e subito immagino un fattore che curava tutto questo perché innamorato di queste terre e rispettoso del proprietario.
E poi mi rendo conto che le favole a volte diventano realtà. Perché si, Nicola Di Sipio è il figlio di quel fattore e adesso è lui che gestisce in maniera perfetta e attenta questa azienda di nicchia.
Il primo ” Dolce incontro ” della serata è quello che affianca, dietro il microfono, l’eterea Giulia Di Sipio, che ci presenta in maniera impeccabile i suoi vini, e il pastore/imprenditore Gregorio Rotolo che ci parla “di pancia” dei suoi formaggi genuini a latte crudo.
Entrambi ci trasmettono subito sensazioni, sentimenti ed emozioni.
Iniziamo la serata con un importante Riesling nel bicchiere che ben accompagna insoliti affettati di manzo e pecora. Nel piatto anche un ricciolo di burro che per me, attenta al cibo e ai condimenti in maniera quasi maniacale, costituisce il Semel in anno licet insanire e d’istinto ne spalmo un pò sulla focaccia di solina che ci viene servita. Il primo morso è normale, il secondo è ad occhi chiusi e sono già innamorata e se adesso mi concentro percepisco ancora la freschezza. E poi Gregorio mi spiega che per ottenere 100 gr. di questo burro di affioramento sono necessari 100 litri di latte.
L’emozione successiva ci viene servita con una fonduta di caciocavallo su pane integrale ed un’insalatina cruda di verza rossa condita con aceto e miele. Degno accompagnamento il Brut metodo classico. Le bollicine Di Sipio non si toccano ….
Menzione particolare per i cazzelletti, gnocchetti della transumanza fatti semplicemente con farina e acqua, in crema di Gregoriano. Formaggio superbo, aromatico, stagionato che ha acquistato una eccezionale morbidezza in questo piatto fino a diventare filante. Accanto un intingolo di pomodoro affumicato che riesce a dare un tocco di colore e sapidità che ben si sposa con il resto. Nel calice Cerasuolo d’Abruzzo dop armonico ed elegante ma sorprendentemente perfetto per questo piatto intenso.
La pizza e foje che segue è un classico della tradizione, ma si rinnova se l’affianchiamo ai formaggi di Gregorio. La ricotta a scorza scura naturale perchè stagionata 100 giorni il caciocavallo stagionato in barrique con l’aggiunta di vino e crusca. Nel bicchiere la scoperta eccezionale per me del Millesimato igp colline teatine bianco. Di colore giallo aureo, morbido ed elegante ma persistente.
A seguire Riserva Montepulciano avvolgente e profondo come il formaggio Francesco, un formaggio con tre tipi di latte, di pecora, di vacca, di capra senza inoculi di muffe. Indescrivibile.
Infine il tocco di dolcezza. Delicata cialdina al mosto cotto con sopra una nuvola di ricotta e qui il vino lo ritroviamo nel piatto assaporando una splendida scrucchijate di montepulciano.
Il sottofondo discreto di musica dal vivo è stato il perfetto complemento di questa serata studiata e portata a termine egregiamente sin nei particolari.
E adesso non resta che fare il count down aspettando il 14 gennaio per sua maestà il tartufo.
Antonella Di Pietro