E a proposito di patrimoni dell’umanità…. vogliamo lasciar cadere l’iniziativa che riguarda la pizza? Eh no! Allora, la proposta bocciata nel 2012 torna con il ritorno di Alfonso Pecoraro Scanio, che l’ha lanciata con una petizione che anche L’Abruzzo è Servito ha appena firmato.
Farla diventare un bene immateriale speciale, perché si può assaggiare ovunque nel mondo. Un biglietto da visita dell’italianità come la pasta e il caffè, un vettore di cultura ed enogastronomia, insomma.
“La pizza, piatto tipico della cucina italiana, o meglio napoletana, ha in sé il potere e l’armonia dei quattro elementi naturali citati su questo sito – dice Pecoraro Scanio, ex Ministro alle Politiche agricole di prodiana memoria e voce dell’ambientalismo nazionale, sul sito della Fondazione di cui è presidente – Dalla terra si ricava il grano necessario per ottenere la farina, ingrediente base che viene impastata insieme all’acqua, altra entità naturale. Il composto una volta lavorato dovrà lievitare e in questo processo troviamo l’azione di un’altra delle quattro sostanze che è l’aria, grazie alla quale avviene la fermentazione. Infine c’è il fuoco per la cottura della pizza, una pietanza unica non solo per il suo sapore ma perché riunisce in sé i principi della terra”.
L’idea della petizione è di qualche settimana fa, lanciata da Alfonso Pecoraro Scanio, durante un convegno su “L’arte della pizza patrimonio Unesco – un’occasione per expo 2015″ su Change.org , perché anche la pizza sia inserita nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”.
“Il riconoscimento da parte dell’Unesco – spiega Alfonso Pecoraro Scanio – proteggerebbe la pizza e l’economia ad essa legata, dal fenomeno dell’italian sounding. Riconoscere la pizza è un’occasione per salvaguardare il made in Italy”.
Un’azionea tutela dai food fake e un passo avanti, perché l’Unione europea su richiesta del parlamento italiano, ha concesso alla tradizionale pizza napoletana la denominazione di Specialità Tradizionale Garantita (STG), ma questo potrebbe non bastare per proteggere un simbolo della cucina italiana.
“Questa petizione – continua Alfonso Pecoraro Scanio – è rivolta ai tanti italiani e non italiani che amano il prodotto gastronomico più conosciuto del pianeta. Occorre ottenere per l’arte della pizza il prestigioso e meritato riconoscimento UNESCO. Difendiamo il made in Italy e l’economia legata alle nostre tradizioni sane”.