Far conoscere l’Abruzzo attraverso il territorio, le storie dei contadini e dei ristoratori, la degustazione dei suoi migliori prodotti, dei suoi vini. Sarà questo il “menu” che la Regione e Slow Food proporranno in occasione del Salone Internazionale del Gusto – Terra Madre, in programma dal 23 al 27 ottobre a Torino.
Nello spazioso stand H/J 143-144 saranno all’attenzione dei visitatori straordinarie eccellenze abruzzesi, insieme a laboratori del gusto, alla presentazione di volumi e menu tematici.
“L’Abruzzo è la regione che più di ogni altra in Italia è stata capace di coniugare la tutela del territorio con la conservazione della cultura enogastronomica” — ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Dino Pepe nel corso di una conferenza stampa per illustrare l’evento. “Una peculiarità che racconteremo attraverso la presenza dei presidi, delle associazioni e dei consorzi di produttori, ma soprattutto attraverso l’ospitalità che le genti d’Abruzzo sapranno riservare alle migliaia di visitatori che sceglieranno di trascorrere una parte della loro giornata al Lingotto insieme a noi”.
“Il Salone del Gusto rappresenta un’occasione importante per far conoscere le peculiarità di un territorio unico e le eccellenze gastronomiche che esprime, caratterizzate da piccole produzioni ed alimenti che parlano di antiche pratiche tramandate da secoli” – ha aggiunto Eliodoro D’Orazio, presidente Slow Food Abruzzo. “Sono convinto che a Torino riscuoteranno il plauso delle migliaia di visitatori che affolleranno i padiglioni del Lingotto”.
Un viaggio nel mondo enogastronomico abruzzese
Nelle cinque giornate della manifestazione sarà possibile compiere un viaggio a 360° nel mondo enogastronomico abruzzese, come spiega Raffaele Cavallo, segretario regionale Slow Food Abruzzo: “Il programma che abbiamo realizzato offrirà ai visitatori l’opportunità di conoscere il ricco patrimonio alimentare di questa regione: si spazia dai formaggi ai salumi, dalla carne di vitello a quella di pecora, dai cereali ai legumi per non parlare della storia millenaria della sua produzione di olio e di vino. Insomma, un mondo tutto da scoprire da gustare, una vetrina per far conoscere l’Abruzzo attraverso territori, ambienti naturali, comunità del cibo da sempre custodi di cultura, storia e identità”.
Ecco alcune delle specialità che potranno essere gustate: i mieli abruzzesi, lo zafferano dell’Aquila, i formaggi pecorini, gli arrosticini, l’agnello d’Abruzzo, le patate di montagna di Pizzoferrato, Turchesa e del Fucino; gli oli della nuova annata; i grani e i legumi antichi; e ancora il peperone dolce di Altino, la grande tradizione norcina e la birra artigianale abruzzese.
Sarà inoltre possibile assaggiare i piatti tradizionali rivisitati dall’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria, le proposte degli allievi di Niko Romito Formazione e le specialità di alcuni dei migliori ristoranti abruzzesi che faranno rivivere i sapori della tradizione teatina, le specialità marsicane, dell’entroterra pescarese e di quello teramano.
Spazio anche alle produzioni enologiche con il Montepulciano d’Abruzzo al quale sarà dedicata la presentazione del libro, edito da Slow Food, “Montepulciano d’Abruzzo un grande vino”, con i bianchi (trebbiano, pecorino, cococciola, passerina e montonico) , con il Cerasuolo (unica Doc italiana specifica per la tipologia).
Non potevano mancade anche i presidi abruzzesi (come le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, la mortadella di Campotosto, il canestrato di Castel del Monte, il Salsicciotto Frentano) e i consorzi di produttori.