160 ore di lezione per entrare, come figura professionale, nel mercato internazionale del vino. E’ l’opportunità che avranno i 15 corsisti che frequenteranno da sabato prossimo e fino ad aprile 2015, il Master in Wine Export Management 2014, realizzato da Orienta Formazione e Consulenza in collaborazione con Alto Factory, Ali Spa Agenzia per il Lavoro e con il patrocinio della Regione Abruzzo.
I corsisti, che arriveranno in Abruzzo da varie regioni italiane e che sono stati selezionati tra le oltre 200 domande presentate, hanno ricevuto un voucher del valore di 1.000 euro nel corso della presentazione dell’iniziativa, che si è tenuta presso gli uffici della Regione, a Pescara.
Manager ed esperti
Il Master propone come docenti importanti export manager italiani che lavorano con i prodotti enologici abruzzesi, esperti di legislazione internazionale, esperti di economia e finanza e comunicazione.
“Questa prima edizione è importante perché ci ha consegnato la misura della necessità di questa figura professionale, molto richiesta dal mercato- ha dichiarato Diego Di Girolamo, amministratore di Orienta Formazione & Consulenza, l’ente che ha promosso il Master. “Attualmente sono soltanto due, oltre al nostro, i percorsi formativi che definiscono questa figura e il nostro è l’unico del centro sud”.
I partner
Il Master sarà anche una buona occasione per far conoscere le cantine della regione al resto d’Italia: “Abbiamo dei partner prestigiosi che ci accompagneranno in questo percorso – ha aggiunto Lisa De Leonardis, responsabile web marketing e comunicazione – premiate cantine abruzzesi, tra le quali I Fauri, Chiusa Grande, Cantina Sangro, Jasci e diverse altre che scopriremo durante l’anno accademico con una serie di iniziative aperte a tutti (e non solo ai partecipanti al corso)”.
L’assessore regionale alle Politiche Sociali, Marinella Sclocco, che ha partecipato alla presentazione, ha parlato invece dell’importanza per l’Abruzzo di “essere competitivo nell’enogastronomia puntando in particolare sulla qualità” e della necessità “di saper vendere i prodotti anche oltre i confini del nostro territorio”.