Se su Facebook avete visto girare un esorcista che invitava il mese di novembre a uscire dal corpo del mese di luglio, non vi meraviglierà sapere che in qualche modo qualcosa di autunnale si è prodotto in questa pazza estate. Infatti l’autunno estivo che vedono giugno e luglio da record per piovosità ha prodotto uno straordinario boom fuori stagione per i funghi con le raccolte che sono già avviate anche con un mese di anticipo soprattutto al nord.
E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti dal quale si evidenzia che gli appassionati sono già al lavoro senza aspettare l’autunno spinti da riscontri positivi confermati da tutti indicatori disponibili. Le perturbazioni che hanno provocato gravi danni alle coltivazioni agricole e frenato le partenze degli italiani con perdite per agricoltura e turismo che hanno già superato il miliardo hanno invece anticipato e favorito la nascita dei funghi, che per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco.
Le previsioni sono per un raccolto superiore a quello delle annate normali in cui si stima che negli oltre 10 milioni di ettari di bosco che – riferisce la Coldiretti – coprono un terzo dell’Italia si realizzi una produzione di circa 30mila tonnellate tra porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità note agli appassionati. L’attività di ricerca – continua Coldiretti – non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri e svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici. E’ necessario tuttavia evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che – sottolinea Coldiretti – vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica.
Le buone prospettive per la raccolta di funghi sostengono la crescita del turismo ecologico nelle aree verdi, che ha raggiunto in Italia il record storico di sempre a 12 miliardi nel 2013 con un progressivo aumento del fatturato ma anche delle presenze negli anni della crisi, in controtendenza rispetto alle vacanze tradizionali.- Una tendenza che – continua Coldiretti – interessa anche le aziende agrituristiche il cui numero negli ultimi dieci anni e’ aumentato del 57 per cento e ha raggiunto la cifra record di 20474, il piu alto di sempre. Il maggior numero di aziende si trova in Toscana (4185) e Trentino (2996), ma nel tempo la diffusione è diventata capillare su tutto il territorio nazionale anche se il 47 per cento – sottolinea la Coldiretti – si trovano al nord, il 34 per cento nel centro e il 19 nel mezzogiorno. Anche l’offerta di servizi è sempre più diversificata con 16906 strutture che offrono l’alloggio in 217946 posti letto e 8363 piazzole di sosta per l’agricampeggio. La vera rivoluzione è però legata al fatto che – conclude Coldiretti – l’agriturismo non è più solo mangiare con le aziende autorizzate alla ristorazione (10144) che sono state sorpassate in numero da quelle che offrono anche altri servizi, salite a 11982 con attività come escursionismo (3324), mountain bike (2785), corsi di cucina, orto, cucito o altro (2009), equitazione (1489), trekking (1821), fattorie didattiche per i piu’ piccoli (1251) e le osservazioni naturalistiche (932) che sono in rapida espansione.