“Il nostro sogno finalmente si realizza. Non è stato molto semplice, c’è voluto l’appoggio tecnico dell’ingegner Guzzini, che ha messo tanta passione e amore in questo progetto come quelli che abbiamo noi per il nostro territorio e il vino”. E’ visibilmente emozionato Carlo Romanelli, Presidente della Cantina Frentana di Rocca San Giovanni. Ha appena tagliato il nastro d’inaugurazione della T orre vinaria, costruita nel 1958 dal fondatore della cantina, Francesco D’Agostino, ma mai utilizzata. E’ stata un’opera di restauro lunga e complessa, ma ora la torre svetta come un faro tra i vigneti della campagna frenata. Una nuova vita quella del manufatto destinato oggi ad essere una sala esperienzale, ma che trae origine dalla sua storia, dalla memoria del luogo, dal profumo del mosto, dalla fatica e la passione di chi ci ha lavorato.
“Appena mi hanno proposto di realizzare questa opera mi sono emozionato perchè mio padre era un contadino, io ero incaricato di lavare le botti, quindi il profumo del vino ce l’ho nel DNA, mi è rimasto dentro. Ho affrontato il progetto con spirito di umiltà e la consapevolezza di conoscere ciò che si deve fare per ottenere un bicchiere di vino, espressione massima del rapporto tra terra, lavoro dell’uomo e la sua sapienza. Si parte dalla vigna, ma poi, in cantina, prosegue un’opera difficile. E’ incredibile la trasformazione del mosto in vino. È una continua ricerca, si fanno sempre passi avanti per ottenere il massimo da quello che la terra ci dà. Ho ritenuto quindi che non fosse giusto cancellare ciò che le persone avevano fatto nel 1958 ma che fosse necessario esaltarne le funzioni. Il primo pensiero, quindi, è stato quello di non abbattere la memoria storica e far parlare il luogo.Ho lasciato tuti i boccaporti per controllare il mosto , ho lasciato tutti i rivestimenti, il camino centrale che fa respirare l’ambiente, per il pavimento abbiamo ripreso il rovere perchè si sposa bene con il vino e anche il sistema di montaggio ricorda la botte”.
Un luogo di emozioni
La nuova torre vinaria guarda , dalle sue vetrate, un bellissimo angolo d’Abruzzo che va dalla Costa dei Trabocchi al massiccio della Majella. Gli anelli che la compongono si innalzano per venticinque metri e, dall’interno, attraverso un tavolo di cristallo lo sguardo arriva fino alla base della costruzione per poter osservare il lavoro che vi si svolge. Cuore della costruzione la sala esperienziale dove si parlerà di cultura, libri e parlare di vino e degustazioni, un luogo in “regalare emozioni, facendo assaggiare calice del nostro vino. Un luogo, insomma, non banale per far apprezzare cosa c’è dietro una bottiglia e quale sia il lavoro di cura che i 400 soci della nostra cantina cooperativa fanno ogni giorno sugli oltre 720 ettari di superficie vitata” ha spiegato il presidente Romanelli.
“La sala esperienziale è il luogo in cui valorizzare i frutti della terra e restituire emozioni legate alla conoscenza del lavoro dell’uomo” ha aggiunto l’ingegner Francesco Guzzini “Avremmo potuto realizzare una sala bellissima ma senza storia, in questo modo, abbiamo l’ambizione di aver restituito nuovo slancio alla torre vinaria pensandola come un ponte fra passato e futuro”.
Una costruzione che diventa scrigno della memoria ma che guarda al futuro, quel futuro che costruiscono giorno per giorno, attraverso il loro lavoro, i 400 soci della cantina impegnati nella produzione del vino e del territorio. “Il faro della nostra torre vinaria” ha concluso il presidente della Cantina Frentana, Carlo Romanelli “vuole mettersi a disposizione dell’intera area, ospitando manifestazioni, momenti d’incontro, convegni, presentazioni di libri, degustazioni: un luogo da cui parta una promozione integrata del territorio e da cui si raccontino esperienze e progetti di un sistema complesso che parla di vigneti, trabocchi, cultura enogastronomica, storie. Una risorsa del territorio, per la promozione del territorio”.
L’apprezzamento degli ospiti
Tanti gli ospiti che hanno partecipato alla serata di inaugurazione e che si sono complimentati per la realizzazione dell’opera
“E’ veramente un grande gruppo che lavora con passione” ha detto il presidente dell’AIS Abruzzo, Gaudenzio D’Angelo. ” E’ un’azienda che ho visto crescere molto negli ultimi anni e che oggi è innamorata del territorio. Una sala del genere possono vantarla poche realtà a livello nazionale. I vini abruzzesi stanno riscuotendo molto successo, dobbiamo solo coltivare un po di più la promozione”.
Raffaele Cavallo, segretario Slow Food Abruzzo ha rivolto complimenti sinceri al Presidente Romanelli “per questo eccezionale recupero. E’ l’orgoglio di tutta la Frentania ma anche di tutta la regione. E’ significativo che questo sforzo arrivi da tanti soci cooperatori”, ha dichiarato.
“Il mondo cooperativistico è una realtà bella e storica dell’Abruzzo e cosa c’è di meglio di una torre vinaria per raccontarla” ha concluso il giornalista del Gambero Rosso, Antonio Bocchetti. “Il vino abruzzese è in grande ascesa, però dobbiamo riscoprire l’ambizione, non riusciamo a gettare il cuore oltre l’ostacolo e a difendere prezzi , prodotto e posizionamento. Il vino abruzzese può fare grandi cose, basta che non si litighi tra privati e cooperative. Crediamoci e teniamo alto il livello di qualità”.
La storia della Cantina Frentana