Il “Primo congresso internazionale incentrato su vari aspetti dell’ecologia e della conservazione di tutte le sottospecie di camoscio” si terrà a Lama dei Peligni da 17 al 20 giugno prossimi.
Durante il congresso saranno presentati i risultati del progetto Life Coornata e saranno sviluppate quattro sessioni principali:
– Il genere Rupicapra: una visione d’insieme
– Stato ed ecologia
– Il ruolo delle reintroduzioni nella conservazione del camoscio
– Minacce e conservazione
Gli interventi riguarderanno tutte le sottospecie esistenti di camoscio e, durante il congresso, si svolgeranno anche tavole rotonde, un’apposita sessione poster, escursioni, cene sociali, esposizioni fotografiche, presentazioni di immagini e proiezioni di documentari. Avrà luogo, inoltre, anche una sessione parallela dal titolo “Il camoscio appenninico nell’esperianza delle comunità locali: tra conservazione della specie e valorizzazione del territorio”.
Realizzato grazie allo strumento finanziario LIFE+ dell’Unione Europea, il progetto Life Coornata prevede lo sviluppo di una serie di attività finalizzate a migliorare la qualità della gestione, fin qui sviluppata dai Parchi, del Camoscio appenninico. Mira inoltre a comprendere le cause e contrastare le criticità presenti nelle popolazioni concentrate nei parchi, nei siti della RETE NATURA 2000 e ad incrementare la presenza della specie nei siti individuati dall’Action Plan del Ministero dell’Ambiente, un programma in itinere che vede le aree protette dell’appennino operare in stretta sinergia per il ripopolamento dell’animale con il coordinamento dello stesso Ministero. Per la prima volta le attività saranno sviluppate in maniera congiunta e condotte in forma coordinata da tutti i parchi dell’Appennino centrale interessati dalla presenza, anche potenziale, di questo ungulato. Nell’ambito delle politiche di salvaguardia delle specie vulnerabili ed a rischio di estinzione sviluppate nel nostro Paese, quella di tutela del Camoscio appenninico fin qui realizzata è strettamente legata alle aree protette dell’Appennino centrale, essendo la specie presente esclusivamente all’interno di Parchi.
Sono beneficiari associati del progetto: Ente Parco Nazionale della Majella (coordinatore); Ente Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; Ente parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga; Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini; Parco regionale Sirente Velino; Legambiente.