La Confcommercio dell’Aquila contro le sagre ‘taroccate’, cioè senza un autentico legame con l’identità culturale del territorio in cui si svolgono. Da qui, una nota a Sindaci, Prefetto, Comandi delle Forze dell’Ordine e Asl per chiedere di potenziare i controlli sul rispetto delle norme in materia igienico-sanitarie e di valutare preventivamente il rilascio delle autorizzazioni.
“Metà sono taroccate, la situazione – dice Confcommercio – merita una regolamentazione regionale definitiva, tenendo conto dell’identità culturale del territorio e del loro autentico legame alle tradizioni e produzioni locali. Assistiamo da anni al proliferare di manifestazioni che sotto la generica dicitura di sagre, esercitano vere e proprie attività commerciali che poco o nulla hanno a che fare con la promozione delle produzioni locali. Ciò anche alla luce di un recente studio effettuato dalla Confcommercio Nazionale dal quale emerge che “ i furbi si moltiplicano laddove ci sono più opportunità, a partire dalle 42mila sagre alimentari (tutte a chilometro zero), cinque ogni comune, che si contano in Italia”.
Per Confcommercio, quelle veramente legate al cibo locale non arrivano alla metà, mentre quelle taroccate fatturano circa 600 milioni di euro l’anno. “Questa situazione non è più tollerabile e merita una regolamentazione, a livello regionale, seria e definitiva. Non si può assistere senza intervenire a false sagre di prodotti tipici dal sapore truffaldino, realizzate spesso senza rispettare regole fiscali e sanitarie alle quali i ristoratori sono giustamente vincolati e sottoposti a rigorosi controlli. Quindi noi riaffermiamo che la legalità e le regole devono essere rispettare da tutti ed “essere uguali per tutti”.