Mostra-mercato, qualità, ambiente, cultura, tradizione, musica, Street Food: il Salone dei Prodotti Tipici dei Parchi d’Italia chiude i battenti e lascia un segno positivo alla sua seconda edizione. In quattro giorni i visitatori sono stati oltre 30.000, 200 gli espositori locali e in arrivo da tutta Italia (foto di copertina composta da Carmelo Grasso).
Nei convegni che hanno accompagnato il Salone sono stati affrontati tanti argomenti. La necessità di un nuovo Rinascimento dell’Appennino, nel segno dello sviluppo economico sostenibile, in vista dell’Expò 2015 e la nascita della Macro regione Adriatico-Ionica le tematiche clou della manifestazione.
Tanti gli show cooking e le degustazioni proposte da grandi chef e un grande richiamo ha avuto la performance di William Zonfa che ieri ha incantato la platea parlando di soggettività e sensibilità di una cucina e mostrando video di grandi ricette.
Una vera e propria lezione teorico-didattica per dimostrare come dare soggettività a un piatto significhi promuovere un territorio e come il valore di un piatto scaturisca dai tempi e dalla complessità della sua preparazione, dal lavoro e dalla tecnica necessari.
Impressioni positive da parte dei referenti delle istituzioni e degli enti promotori e degli organizzatori che già stanno pensando all’edizione numero tre.
“La formula funziona – ha sottolineato Lorenzo Santilli, presidente della Camera di Commercio dell’Aquila e nel motore di Comitato Promoexpò – Il terzo Salone dovrà vedere il coinvolgimento di tutti i parchi italiani in termini di presenza, per fare in modo che i prodotti Tipici dei Parchi diano anche il senso all’economia positiva che la protezione delle aree ha dato in tutti questi anni. Importante è anche il messaggio culturale di cui questa edizione è depositaria, partito dal forum sull’Appennino, cuore dei convegni organizzati, che ha dimostrato come sia pressante mettersi insieme e fare un lavoro importante per ridare centralità all’Appennino. Una rete virtuosa e sostenibile, per restituire alla montagna alla sua economia il giusto valore, farlo dall’Abruzzo come regione verde d’Europa anche per il futuro”.
“La seconda edizione ha consolidato il potenziale della prima – ha aggiunto Massimo Cialente, sindaco di L’Aquila – Per il futuro la manifestazione può crescere ancora, dobbiamo potenziarla, perché porta una grande novità culturale e ambientale nel panorama nazionale e perché ci rappresenta, dà voce al territorio. A L’Aquila ci sono due grandi appuntamenti che stanno diventando importanti. Tipici dei Parchi e il Salone della Ricostruzione, luoghi in cui si incontrano tutti i protagonisti di un modello di ricostruzione moderno che attueremo. Queste due iniziative sono connesse perché profondamente legate alla nostra realtà. Tipici dei Parchi è vetrina dei valori e della qualità di una grande risorsa d’Italia, quella di prodotti che contengono identità, storia e qualità su cui puntare per uscire dalla crisi, perché i parchi e i sapori che conservano o che esprimono sono una delle grandi ricchezze che abbiamo a disposizione. Ora si apre la sfida politica: invertire il destino dell’Appennino mantenendolo antropizzato, facendo in modo che la gente non fugga, ma utilizzi il territorio per crescere in modo sostenibile. Le nostre grandi risorse devono divenire modello di sviluppo, perché i capitali seguono i cervelli e oggi, la nuova competitività che nasce sui temi di servizi e della ricerca è legata alla presenza di gente. L’ultimo nodo che resta da sciogliere è l’individuazione di un polo fieristico dove concentrare queste attività, un nodo che non sarà più tale entro i prossimi 6/8 mesi perché chiusa la manifestazione, sarà nostra premura lavorare per individuare una sede che ci consenta di offrire condizioni migliori”.
“Il Salone è un prodotto di livello straordinario, con partner qualificati, che tuttavia necessita di una sede definitiva per evitare il rischio che, anziché migliorare, si perda la qualità in quanto ogni volta è necessario infrastrutturare la location e noi siamo organizzatori di fiere e non realizzatori di spazi fieristici – ha commentato Roberto Di Vincenzo, presidente di Carsa e coordinatore del Salone – L’offerta è stata incredibilmente ampia, abbiamo testato nuove strade, alcune di queste le proseguiremo e le approfondiremo. Grande risultato, da un punto di vista culturale, quello di aver rilanciato il tema dell’Appennino come motore dello sviluppo economico dell’Aquila e dell’Abruzzo intero. Certamente da ripetere e amplificare la presenza di buyer internazionali, visto il grande interesse dimostrato dalla delegazione americana che ha partecipato al Salone e ha avuto l’opportunità di visitare alcune delle realtà più rappresentative del settore agroalimentare locale. È indispensabile comunque affrontare e risolvere immediatamente le criticità legate allo spazio espositivo in particolare perché questo sarà un anno strategico in cui lavorare nell’ottica di Expò 2015. Come abbiamo già detto in altre occasioni, il Salone diventa uno degli eventi territoriali dell’Expò, per cui non possiamo permetterci alcuna approssimazione o caduta di stile.”