La data ufficiale è quella del 13 maggio 1863, giorno in cui la tratta ferroviaria Ancona-Pescara fu inaugurata dal principe Umberto I. Per ricordare questo importante evento partiranno da domani, 11 maggio, una serie di iniziative promosse dalla Fondazione Pescarabruzzo, in collaborazione con l’ACAF, l’Associazione Culturale Amatori Ferrovie, e il Museo del Treno di Montesilvano.
Alle 10 sarà inaugurata una mostra, presso la sede della Fondazione a Pescara, in corso Umberto I che rimarrà aperta con ingresso gratuito fino al 15 giugno; alle 11 seguirà il convegno e la presentazione del volume “150 anni di binari tra Ancona e Pescara”. Domenica 12 maggio, le celebrazioni proseguiranno con un treno storico che ripeterà il percorso inaugurale del principe Umberto I, da Ancona a Pescara, dove il convoglio sarà accolto dalla banda “Città di Pescara”. L’arrivo è previsto per le ore 12. Sono previste fermate a San Benedetto del Tronto, Giulianova, Pineto e Montesilvano, le cui amministrazioni partecipano alle celebrazioni dell’evento.
Tra le iniziative anche la realizzazione di un video di 15 minuti che racconta le vicende di Camillo Mirra, che si intrecciano con la storia delle ferrovia e con quella della futura Pescara, voluto dalla Fondazione Pescarabruzzo e curato da Blue-Cinema TV di Daniele Baldacci, interprete Alessio Tessitore, con soggetto, sceneggiatura e regia di Daniela Luciani. .
Camillo Mirra, come ricorda Antonio Bini, studioso di storia abruzzese, fu “un giovanissimo ferroviere, che nella notte tra l’8 e il 9 novembre 1909 sventò un disastro ferroviario nei pressi dell’allora stazione di Castellammare Adriatico. Era solo un ragazzo di vent’anni quando, mettendo a rischio la propria vita, riuscì ad arrestare la corsa di un treno viaggiarori in movimento, abbandonato a se stesso tra le stazioni di Pescara e Castellammare Adriatico, evitando l’impatto con un altro treno in arrivo da nord. L’episodio, illustrato da Beltrame, finì sulla copertina della Domenica del Corriere n. 47 del 21-28 novembre 1909, con all’interno un articolo intitolato “Mirabile atto di valore”, dal quale apprendiamo che il giovane Mirra fu ritrovato svenuto da quanti intervennero una volta bloccato il treno. La sua stori – prosegue Bini – è stata riscoperta a seguito di un mio articolo pubblicato sul n. 99 del 2012 della rivista trimestrale D’Abruzzo.
Tra i riconoscimenti tributati al giovane ferroviere emerge la medaglia d’oro realizzata grazie ad una sottoscrizione di cittadini di Pescara e Castellammare, condivisa dai due comuni che allora non superavano complessivamente i 16 mila abitanti ed appartenevano a due province diverse, Chieti e Teramo. La medaglia delle due comunità e quella del Regno d’Italia saranno per la prima volta esposte al pubblico durante la mostra, grazie al figlio Giuseppe Mirra, nato a Castellammare Adriatico il 3 aprile 1920, che le ha recentemente donate al Museo del Treno di Montesilvano, affinché fosse custodita anche per il futuro la memoria di quel lontano evento, insieme alla copertina della Domenica del Corriere e alle belle immagini della cerimonia avvenuta nel cortile della caserma dell’allora storico comando del Genio Ferrovieri a Torino. L’eroico ferroviere -conclude Bini – morì a 42 anni, nel 1931, a causa di una broncopolmonite”.