Scarso controllo sulla qualità delle acque di balneazione. Mancato risanamento dei fiumi. Assenza totale di regia da parte della Regione. Così, «la perdita di ben quattro Bandiere Blu, da parte di altrettante spiagge abruzzesi, se da una parte rappresenta un duro colpo all’immagine turistica della nostra regione, a pochi giorni dall’apertura ufficiale della stagione balneare, dall’altra chiama pesantemente in causa responsabilità istituzionali a vari livelli». Sono le accuse mosse dal segretario regionale della Federazione autonoma dei Balnetori, Cristiano Tomei, che punta il dito verso la Giunta regionale e le quattro amministrazioni comunali (Martinsicuro, Alba Adriatica, Giulianova e Ortona) coinvolte nel “declassamento” decretato dal Fee, la Fondazione per l’educazione ambientale che gestisce l’ambito riconoscimento.
A detta del responsabile delle Fab-Cna, la perdita di ben quattro Bandiere Blu, nel 2014, altro non è che «il frutto maturo di politiche negative, soprattutto da parte della Regione, in materia di turismo balneare». Politiche che trovano il loro simbolo nella sciagurata e suicida richiesta all’Unione europea di rinviare al 2027 l’applicazione dei parametri comunitari sul controllo delle acque di balneazione: «Al contrario di quel che chiede la Giunta regionale – spiega Tomei – solo un loro costante monitoraggio, la loro applicazione immediata, l’avvio dell’azione di risanamento dei fiumi, rappresenta la strada da intraprendere».
«Associazioni d’impresa e ambientaliste – prosegue – lo hanno chiesto con una sola voce alla Regione, consapevoli che ormai esiste un’opinione pubblica avvertita e attenta, che si informa prima di decidere le proprie destinazioni. Dalla Giunta non è arrivata alcuna risposta, così come sulla richiesta di avviare un’azione costante di concertazione sulle politiche turistiche per la nostra costa. Si è preferito coltivare l’autosufficienza e le decisioni prese in solitudine, ora se ne vedono i risultati».
Critiche, infine, Tomei le rivolge anche alle quattro amministrazione comunali dei centri declassati: «Il ragionamento vale anche per loro: non si può gonfiare il petto quando le cose vanno bene, facendo il pieno di citazioni sulla stampa specializzata, e poi pensare di poter mantenere le posizioni conquistate per semplice inerzia. Lo stato e la qualità dei servizi richiesti dal protocollo legato all’assegnazione delle Bandiere Blu andavano verificati e controllati per tempo. Adesso va pensata una regia che superi le criticità, imposti il lavoro per tempo, unisca tutte le forze interessate allo sviluppo turistico. In una parola, voltare pagina».