Snellimento delle procedure e accesso più veloce alle risorse. Sono queste, in sintesi, le esigenze che il mondo agroalimentare abruzzese manifesta in relazione alla nuova programmazione europea 2014-2020 e alle opportunità che la stessa riserva al settore. Temi che saranno al centro del seminario che il Polo Agire, il consorzio che rappresenta in termini di fatturato oltre il 70 per cento delle piccole e grandi aziende agroalimentari d’Abruzzo, ha organizzato per mercoledì 14 maggio, alle ore 10, nella sede di Agire, presso Confindustria Teramo.
L’incontro, aperto a tutti gli interessati oltre che ai soci di Agire, è promosso in collaborazione con Apre (Agenzia per la promozione della ricerca europea), Unioncamere Abruzzo, Inea, Distretto tecnologico degli alimenti It.Qsa e Università degli studi di Teramo. Ad introdurre i lavori saranno William Di Carlo, presidente del Polo, e Giustino Di Carlantonio, presidente di Unioncamere Abruzzo.
Sono previste a seguire le relazioni di Serena Borgna (sportello APRE di Unioncamere Abruzzo) che farà un excursus su tutti i bandi dell’Unione Europea riservati al settore agroalimentare, dalle piccole alle medie e grandi imprese dell’agrifood, approfondendo anche il tema dell’innovazione e del programma Horizon 2020 per l’agroindustria; Ermanno Comegna, esperto di economia e politica agraria, il quale interverrà per illustrare le proposte della nuova Politica Agricola Comune (PAC); Beatrice Camaioni (Inea), che invece parlerà di come la nuova PAC potrà concretamente essere attuata in Abruzzo.
Gli interventi finali saranno di Emilio Chiodo (Università degli studi di Teramo) su agroalimentare ed ecosostenibilità e Luigi Bignardi (Distretto tecnologico It.Qsa) sulla ricerca nell’agroalimentare.
Dalle 14,30 alle 16,30, previa prenotazione presso la segreteria organizzativa, Serena Borgna sarà a disposizione per eventuali approfondimenti.
“Scenderemo nel dettaglio – spiega il presidente del Polo Agire, William Di Carlo – delle misure che i nuovi strumenti messi a disposizione dall’Unione Europea possono offrire a tutto il mondo agroalimentare abruzzese. Lo scopo è quello di raccordare le esigenze delle imprese con la nuova programmazione comunitaria e, in particolare, puntualizzare le loro necessità in maniera che la ricerca, l’innovazione, il mercato internazionale siano parte integrante della crescita. È per questo che chiediamo non solo un accesso più semplice e veloce alle risorse, e quindi meno burocrazia, ma anche il supporto della Regione affinché, in questa delicata fase di programmazione e assegnazione dei fondi, si tenga conto di tutte le esigenze di un settore che in Abruzzo cresce a dispetto della crisi”.