Pensavate che Cocullo fosse l’unico posto dove si celebra il rito di San Domenico? C’è un altro versante della Majella dove alla ritualità storica legata ai serpenti se ne aggiunge una dedicata al lupo. La giornata si celebra storicamente durante la prima domenica di maggio, il giorno de “Lu Lope”. “Il Miracolo di San Domenico e il Lupo” è una delle più significative storie sacre giunte fino a noi e quella che si ricorda a Pretoro ogni prima domenica di maggio.
La storia del miracolo è antichissima, la trasposizione la si deve al poeta e letterato dialettale Raffaele Fraticelli che l’ha resa “teatrale”. Miracolo narra che un bambino venne rapito da un lupo mentre i genitori sono nel bosco a far legna. La soluzione della vicenda arriva grazie all’intercessione di San Domenico, che mosso a comapssione risponde alle preghiere dei genitori, ammansisce il lupo che riconsegna il piccolo restituendolo ai genitori alla porta di casa. Ecco il miracolo annunciato dallo scampanìo in tutto il paese che sparge la felice notizia fra valli e vette, fino al Monte Amaro.
Ai serpenti, invece, viene dedicata la mattinata della Festa, quando i serpari che sono stato capaci di catturare dal circondario gli esemplari più grandi e belli vengono premiati secondo un durissimo regolamento. Possono gareggiare solo i paesani, anche non residenti, le categorie, che saranno valutate secondo criterio della maggior lunghezza, sono:
– categoria Serenella o “Serenela”: 1°, 2°, 3° classificato;
– categoria Biscia comune o “Scroscione”: 1°, 2°, 3° classificato;
– categoria Biscia d’acqua: 1°, 2°, 3° classificato;
– categoria “Sorgiarola”: 1°, 2°, 3° classificato.
Premio anche al serparino più piccolo: il bambino di Pretoro che porterà da solo un serpente di qualsiasi specie. Premio a quello che ne catturerà uno cortissimo, chi ne catturerà il numero maggiore. Chi riuscirà a conseguire il premio di “miglior serparo” per tre anni consecutivi vincerà definitivamente il premio che, pertanto, non dovrà più essere restituito.
Le foto della festa su Facebook in un album firmato da Roberto Monasterio