Agnello cace e ove, il brodetto alla vastese, i frascarill’ e tanti altri meravigliosi piatti della cucina tradizionale abruzzese, un patrimonio prezioso che va tutelato e tramandato affinché anche le nuove generazioni possano farlo proprio. Punta a questo obiettivo l’iniziativa del quotidiano “Il Centro” che a partire da oggi, 12 aprile, allegherà gratuitamente alla copia del giornale in edicola, il primo fascicolo di “Abruzzo a tavola” con la copertina-raccoglitore, un ‘opera che racchiude 800 ricette della cucina tradizionale abruzzese. Pubblicata per la prima volta a schede nel 1988, la raccolta verrà nuovamente messa a disposizione dei lettori del quotidiano in una nuova veste grafica e attraverso una una serie di dieci uscite .
“Ci siamo resi conto che molte ricette si stanno trasformando con l’andare del tempo, riviste dagli chef che ci lavorano sopra” spiega Mauro Tedeschini, direttore de Il Centro. “Ci è sembrato giusto avendo questo volume, in cui le ricette sono spiegate in maniera abbastanza semplice, di ristamparlo in modo che le persone potessero aver la ricetta tradizionale per sapere da dove si parte, poi magari si può fare la rivisitazione. Si tratta di 800 ricette, una bibbia della cucina abruzzese, che pubblichiamo nuovamente in un momento propizio, in cui si va verso l’estate, le persone tornano ad uscire, ad andare a cena fuori. La cucina in fondo è una delle poche cose che accomunano”.
Nella raccolta ci sarà anche spazio per ricette gluten-free per andare incontro alle esigenze di persone che soffrono di questa intolleranza sempre più diffusa.
“Abbiamo attivato una partnership con un’azienda che produce soprattutto pasta per celiaci” prosegue Mauro Tedeschini. “Ci è sembrato giusto mettere anche ricette che declinino l’esigenza di rispettare le cautele che questo disturbo implica con ricette appetitose”.
Nelle schede di “Abruzzo a Tavola” si ritroveranno antichi sapori suddivisi in dieci capitoli dedicati agli antipasti, i primi, i secondi, i dolci, le ricette storiche e la cucina povera
“La cucina abruzzese” conclude Tedeschini “è sottovalutata e poco conosciuta, il poco che se ne sa è dovuto a quei ristoratori che hanno fatto un grosso lavoro in giro per il Paese. Chi si ferma qui, si stupisce della bontà dei nostri vini e di una cucina variegata. C’è stato un problema molto forte di comunicazione, forse non si è enfatizzato abbastanza che in questo territorio abbiamo materie prime straordinarie. C’è moltissimo da fare ancora, ma per fortuna c’è una generazione di appassionati che sta portando avanti questo tipo di comunicazione”.