Il nome della sua gelateria A modo mio dice tutto su come intende lui il gelato. Entrando nel suo laboratorio di Cappelle (località Terrarossa) e guardando Elvan Di Blasio all’opera si sente prima di assaggiare che il suo è “diverso”. Di lui vi abbiamo già raccontato (leggi). Siamo tornati nel suo regno per documentare e assaggiare un esperimento nuovo, anzi, un connubio fra la sua arte gelatiera e l’abilità che ha l’azienda agricola Vigna di More di produrre eccellenze dalla terra di Tione degli Abruzzi, come lo zafferano e le uve di cui è fatto lo spumante Santagiusta (leggi).
Elvan lavora ai due gusti di gelato. E li costruisce con precisione alchemica, ma non chimica, perché nel suo prodotto la terra c’è e si sente. Un artigiano di quelli veri, che affonda le mani nelle creme e le scolpisce per farle assomigliare all’orizzonte a cui si è ispirato per produrle. E’ così che per un paio d’ore ha dosato, mescolato, amalgamato, fuso gli ingredienti, sotto l’occhio curioso di Adriana Tronca, l’instancabile motore di Vigna di More.
“Sto cercando di far fare un percorso ai miei prodotti – dice Adriana – Un percorso buono, di qualità. Il gelato allo zafferano nasce per fare onore al gelato e fare onore ad un prodotto che dopo secoli in Abruzzo è ancora militante. Eppure rappresenta questa terra, rappresenta una delle eccellenze più grandi e deve lottare per affermarsi. Io lo coltivo, lo vedo crescere, lo propongo attraverso la cucina, attraverso i dolci, come le zaffarelle, neole allo zafferano, perché diventi più “famoso”. L’idea di un gelato al Santagiusta, invece, è un modo per provare che il vino può essere un prodotto non solo di nicchia, quando incontra le mani giuste”.
Quelle di Elvan si muovono sicure fra gli attrezzi del mestiere e ingredienti di altissima qualità. Ti fa assaggiare il fiordilatte fatto con latte freschissimo del territorio, la sua nocciola, trovata dopo tanta ricerca, il cioccolato, fatto con cacao olandese che ti inonda la bocca di sapore, per non parlare dei pistacchi di Bronte, dello zabaione, del gusto tiramisù in cui i sapori si fondono ma restano evidenti, solidi.
“Col gelato si possono fare tante cose”, dice ricordando una rassegna di gelati salati fatti per un evento svoltosi anni fa al Castello di Semivicoli: “Posso farlo anche ai fagioli, ai ceci, in quell’occasione usai i vini e il gelato andò letteralmente in fumo, migliaia di coppette, segno che la qualità conquista, sempre”.
Una qualità che lo ha portato sul podio della prima rassegna pescarese dedicata al gelato che l’anno scorso lo ha visto secondo al contest dei produttori al Marina di Pescara.
E per cui si spende ogni giorno, nel suo laboratorio, da dove propone gusti che diventano vere e proprie “provocazioni”, perché non è vero che il gelato possono imparare a farlo tutti: “E’ un lavoro di precisione – sottolinea – di passione, amore e attenzione alla qualità. Io cerco di fare un gelato sostenibile, perché la sostenibilità aiuta il territorio a raccontarsi e il corpo a stare bene”.
Una sostenibilità che lo ha portato a fare coppia con Vigna di More. Zafferano colto e mangiato, nel vero e proprio senso della parola, il gelato è fatto con i pistilli, messi da Adriana Tronca durante la lavorazione, per dare sapore e giusto colore alla crema.
Il risultato è di quelli che lasciano il dolce e tutta una storia in bocca: corposo, intensa, omogenea e mai sopra le righe. Un gelato DOC, insomma, credete!
“Un gelato che si presta a rappresentare lo zafferano, a fare da base per nuove applicazioni – dice Adriana – Ne ho assaggiati tanti, quello di Elvan è davvero unico”.
Finito il gelato color oro, si prova con quello rubino, per via dell’accoppiata Santagiusta e fragole, a mutuare l’abbinamento fragole e champagne che domina nelle degustazioni internazionali delle bollicine. Uno spumante unico che resta dentro il gelato quando il gusto dolce delle fragole svanisce quasi per cedergli il passo. “Il Santagiusta arriva dopo, vero? E resta – spiega Elvan aiutando la degustazione, al pari di un sommelier – Ho fatto tanti gelati con dei vini, questo spumante ha un sapore che si coniuga bene con il gelato e sposa benissimo la fragola. Insomma due belle avventure di gusto che vi invito a provare, al più presto fra i nostri gusti”.
La gelateria A modo mio è a Cappelle, una scelta di vita, lui è pescarese e vive con moglie e figli a Spoltore. Ma fino al suo bancone arrivano da tutto l’Abruzzo, da quando il suo modo di fare il gelato ha cominciato a diventare “noto”.
Se gli chiedi se ha intenzione di riavvicinarsi a casa, non nicchia: “Può darsi, ma sto pensando ad un modo particolare per farlo, perché le gelaterie in città sono tantissime”. Ma siamo sicuri che quando lo troverà, il suo ritorno non passerà inosservato.
1 commento