Partecipazione dimessa per l’Abruzzo alla 34a Borsa Internazionale del Turismo, che ha aperto i suoi storici padiglioni giovedì 13 febbraio. E’ la Bit della rivoluzione B2B, in atto a Rho fino a sabato 15 febbraio. Prima novità, proprio le date. Tre giornate invece di quattro, principalmente dedicate al trade, per ottimizzare la propria presenza e renderla ancora più efficace. L’ingresso del target misto trade-consumer sarà consentito sabato 15, dove gli operatori proporranno occasioni esclusive ai viaggiatori.
Positiva la risposta di istituzioni, aziende e professionisti del settore a conferma della leadership di Bit nel mercato incoming. La sezione Italy, ai padiglioni 1-3, è animata da operatori provenienti da tutte le regioni italiane. In particolare, quest’anno tornano a essere presenti anche Lazio e Sicilia, che vanno ad aggiungersi a Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Umbria, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sardegna tra le istituzioni che hanno deciso di investire per accompagnare gli operatori e valorizzare le potenzialità dei loro territori con i buyer.
Niente fuochi d’artificio per l’Abruzzo che quest’anno ha deciso di investire sulla strada promozionale degli spot e delle campagne mediatiche, più che sulla presenza nei luoghi canonici della contrattazione consolidata. Tuttavia la Regione ha fatto sentire la sua voce ad uno degli eventi di apertura, il dibattito sulla modifica del Titolo V della Costituzione, da cui è emerso che: “Manca una politica nazionale sul turismo da anni”. Lo hanno affermato gli assessori regionali al Turismo durante la conferenza stampa convocata in occasione della giornata inaugurale della Bit. Questo alla vigilia dell’ennesimo rimpasto governativo che vedrà nuovi vertici sia a Palazzo Chigi che nei dicasteri. Tuttavia: “Il dibattito sulla modifica del Titolo V della Costituzione – ha detto il coordinatore nazionale Mauro Di Dalmazio, assessore al Turismo regionale – rischia di essere una cortina fumogena al riparo della quale ci sono inazioni e responsabilità. Dal canto nostro abbiamo dimostrato che il Sistema delle Regioni sta facendo degli sforzi unitari nel settore della promozione a tutti i livelli, così come abbiamo la necessità che Enit venga rimesso nelle condizioni di lavorare e di svolgere la propria funzione, altrimenti, come
provocazione estrema, abbiamo detto che la si può anche chiudere, perchè se bisogna ridurla all’inoperatività sostanziale senza risorse rispetto alle omologhe agenzie gli altri Paesi competitor, non ha molto senso andare avanti”. Il coordinamento degli assessori al Turismo, erano presenti oltre a Di Dalmazio, Maurizio Melucci (Emilia Romagna), Silvia Godelli (Puglia), Angelo Bellangini (Liguria), Fabrizio Bracco (Umbria), Cristina Scaletti (Toscana) e Alberto Covelli (Lombardia), ha poi posto l’accento sul alcuni temi che da mesi ha girato all’attenzione del governo, ormai futuro: “Importante e indispensabile – ha detto Di Dalmazio a nome degli assessori regionali – pensare e programmare una politica sulle defiscalizzazioni, sul sostegno alle imprese, sui visti turistici, sulla tassa di soggiorno unitaria, settore quest’ultimo che sta generando una paurosa frammentazione che sta mettendo in seria difficoltà i tour operator stranieri. Tutti questi problemi da noi sollevati purtroppo non hanno trovato finora alcun riscontro sulla politica nazionale che ponga veramente il turismo al centro dell’agenda del Paese. Abbiamo anche detto che fino ad oggi il sistema delle Regione è il sistema che ha investito centinaia e centinaia di milioni sul turismo, cosa che non è stata fatta a livello di governo centrale. Ora siamo qui a rilanciare le nostre proposte, ma vogliamo anche dire che i problemi del turismo non dipendono affatto dalla revisione del Titolo V, basti pensare che abbiamo un Comitato permanente per disciplinare i rapporti con il governo che in tutti questi anni non è stato messo in grado di funzionare, ma dalla volontà politica di credere in un settore che veramente può generare ricchezza e sviluppo”.
Ampia la sezione The World della fiera, ospitata nei pad. 2-4, presenterà destinazioni da oltre 100 Paesi, a conferma del ruolo strategico internazionale dell’appuntamento milanese. La Borsa Internazionale del Turismo è dunque un punto di riferimento per la promozione e la visibilità dei paesi emergenti, come dimostrano anche le destinazioni dei Paesi new entry: Armenia, Repubblica Ceca, Georgia e Lettonia dall’Europa; Botswana, Repubblica Democratica del Congo e São Tomé e Príncipe dall’Africa;Guadalupa e Nicaragua dalle Americhe.
Particolarmente articolata la presenza delle mete turistiche “in pole position” del Mediterraneo quali Grecia e Turchia che contano su spazi espositivi ricchi e diversificati nell’ offerta, completata da Cipro e dalle regioni insulari della Spagna. Da un’area in forte crescita come l’Europa centro-orientale si segnalano Bulgaria, Macedonia, Polonia Romania, Serbia e Russia; da un’altra zona con grandi potenzialità quale Middle East e Mediterraneo arrivanoAutorità Palestinese, Egitto, Giordania, Iran, Israele, Libia, Marocco, Tunisia eYemen; tra le nazioni dell’Asia ecco Bangladesh, Cambogia, Cina, Corea del Sud, Giappone, India, Malesia, Mongolia, Nepal, Sri Lanka, Thalandia. Dall’Oceania sono presenti Australia, Isole Cook, Nuova Caledonia, Nuova Zelanda, Polinesia Francese;dall’Africa subsahariana, una delle grandi regioni del futuro, giungono anche Etiopia, Madagascar, Mauritius, Namibia, Seychelles, Tanzania, Uganda; dalle Americhe destinazioni qualiArgentina, Brasile, Cuba, Messico, Repubblica Dominicana.
Attiguo all’area The World si sviluppa il Business Village, pensato per rendere ancora più agevole ed efficace l’incontro tra domanda e offerta. Numerose le adesioni tra i maggiori operatori italiani e internazionali, tra vettori, Tour Operator outgoing, ricettività e travel technology.
Rivoluzione anche per Bit BuyItaly e Bit BuyClub, gli storici workshop evolvono infatti in un programma di appuntamenti prefissati allo stand, valido per due giorni e incluso nel pacchetto espositivo. È inoltre confermato l’aumento degli hosted buyer specializzati: oltre 1.000 gli operatori provenienti tanto dalle economie più dinamiche quali Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia e Thailandia, quanto dai mercati storici come Germania e USA. Particolare attenzione è stata rivolta anche al segmento business travel e MICE.
La definizione dei buyer ha tenuto conto dei paesi target individuati da Expo 2015: ottima la risposta dei buyer che hanno immediatamente colto l’opportunità. Oltre 500 buyer hanno infatti dichiarato di voler programmare pacchetti speciali Expo 2015. L’attività di scouting e selezione dei buyer ha permesso di raggiungere un turn-over del 54%.
Crescono anche i servizi e in particolare, per tutti gli espositori, la piattaforma di free matching pre-manifestazione, già attiva dal 27 gennaio scorso e che permette di sviluppare contatti di business.
Completa il concept un’importante componente formativa e informativa, che vedrà la presenza di alcuni dei più importanti opinion leader e influencer del settore. Il palinsesto tratterà tutti i temi più caldi, dal revenue management, ai nuovi trend nel marketing conDavide Corcione, Director, Account Management Search and Display, e Delphine Terrioux, Research & Insights Manager, entrambi di Yahoo; dal blogging, le strategie social e lo storytelling, fino al mobile con Massimo Rovelli, Docente di Mobile Communication, LUISS e IULM. Disponibili per gli espositori anche sale convegni per la formazione specialistica, uno spazio eventi per convention aziendali e l’organizzazione di momenti di networking in partnership con Bit 2014.