Assitol e Federolio intervengono duramente sulle vignette pubblicate dal New York Times che denunciano la contraffazione che verrebbe operata in Italia sulla produzione dell’olio extravergine di oliva Made in Italy attraverso l’utilizzo di oli di bassa qualità provenienti da altri paesi.
“Italiani popolo di mafiosi e truffatori. 69% dell’olio proveniente dall’Italia e destinato agli Stati Uniti “tagliato” – neanche fosse una droga – e adulterato nel porto di Napoli. Enti preposti al controllo – come i Corpi Speciali dell’Arma dei Carabinieri – incapaci di fare quello per cui sono addestrati, ovvero contrastare le frodi, perché “si basano solo sull’odorato”. Istituzioni politiche conniventi che con la loro influenza impediscano che i truffatori siano indagati dalla legge”: questo è il quadro del nostro Paese dipinto dalle vignette pubblicate sul NYT sulla base dei testi di Tom Mueller” scrivono le due associazioni. “Un quadro che offende – in modo assolutamente spregiudicato e probabilmente anche strumentale – l’Italia tutta, i principi della corretta informazione, l’intelligenza dei cittadini. E danneggia pesantemente l’immagine di tutto il settore produttivo oleario italiano, che, soprattutto grazie al patrimonio di know-how dell’industria del settore, negli anni e con il lavoro di tanti imprenditori onesti, è arrivato ad essere il numero uno nel mondo.
L’Italia, non dimentichiamolo, è il primo esportatore al mondo di olio di oliva in confezioni. L’industria olearia vale oggi oltre 1 miliardo di euro per la bilancia commerciale nazionale, grazie all’impegno delle oltre 200 aziende del settore, che riescono ad alimentare positivamente la nostra economia, occupando oltre 3.000 persone.
Quello dell’olio, dal punto di vista dei controlli a garanzia della salute dei consumatori, è uno dei settori più verificati e sicuri. Basti pensare che sono almeno 9 le Istituzioni e gli Enti preposti all’effettuazione delle verifiche e alla lotta alla frodi nel settore agroalimentare (ICQRF- Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentare, Corpo Forestale dello Stato, NAS-Nucleo Anti Sofisticazioni e NAC-Nucleo Antifrodi dell’Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Agenzia delle Dogane, ASL, Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale e Laboratori di Sanità Pubblica). Nel 2012 il solo ICQRF ha effettuato oltre 5.500 controlli, che hanno permesso di verificare l’attività di 4.000 operatori del settore per un totale di 8.000 prodotti sottoposti ad analisi e valutazioni”.
ASSITOL e FEDEROLIO chiedono quindi, come rappresentati del 90% dell’industria olearia, che si ponga un freno a “questo gioco indiscriminato al massacro, il cui unico risultato è danneggiare fortemente il Paese, e che si intavolino confronti seri ed equilibrati– anche su tematiche delicate come quelle delle frodi – che siano aperti a tutti gli attori del mondo oleario, industria compresa.
“Di fronte alle totali falsità delle informazioni contenute nella infografica del NYT, neanche gli Stati Uniti hanno potuto esimersi dal reagire” concludono “La stessa North American Olive Oil Association ha pesantemente criticato, con una nota ufficiale, quanto pubblicato dal NYT, ritenuto profondamente diffamatorio, poiché contenente affermazioni e dati assolutamente falsi, utilizzati in maniera del tutto irresponsabile, solo per alimentare scandali mediatici e creare panico nei consumatori, a solo vantaggio di vendite di libri e occasioni di visibilità.
Di fronte al proliferare dei continui attacchi, spesso superficiali e strumentali, di un settore che – con le sue imprese, l’impiego diretto e l’indotto – apporta un valore significativo all’economia italiana, ASSITOL e FEDEROLIO sono a richiedere un incontro urgente con il Ministero dello Sviluppo Economico per discutere di iniziative a tutela dell’industria olearia italiana”.