Le decisioni sull’agricoltura passano nelle mani degli agricoltori: la Confederazione Italiana Agricoltura cambia pelle e passa il comando agli iscritti più vicini alla terra. Una rivoluzione nazionale, di cui si sentono gli effetti anche in Abruzzo, oggi a Pescara, dove l’Assemblea elettiva provinciale saluta il presidente uscente Claudio Sarmiento ed accoglie il nuovo, anzi, la nuova presidente, Beatrice Tortora, già fondatrice e coordinatrice delle Donne in campo abruzzesi. E’ un passaggio davvero epocale, Sarmiento lascia dopo 16 anni di onorato lavoro nella trincea agricola territoriale, realizzando un sogno: “Quello di cedere il comando ad un agricoltore”, dice emozionato alla fine del suo discorso. Il successore è un nome speciale: quello di una donna, abituata alla trincea e che incarna anche la bella filosofia di cui la Confederazione è portatrice con la sua presidente e direttrice nazionali, non fare differenza fra maschi e femmine.
Nella sala convegni ex Cofa ci sono tutti i quadri provinciali, insieme a una foltissima rappresentanza regionale, il presidente, anche lui uscente, Domenico Falcone e il presidente Cia della Calabria, Donato Di Stefano, venuto a dare una testimonianza Doc del cambiamento di marcia della Confederazione. “E’ in moto un grande cambiamento – afferma Falcone – Fatto di uomini e donne che scriveranno il futuro nuovo della Cia e lo faranno con il loro lavoro. Chi lascia lo fa dopo anni di impegno, in cui si è sentito l’onore e l’onore del ruolo di rappresentanza, forze che sono da sempre e che per sempre saranno a servizio della categoria”. In prima fila ci sono il presidente della Camera di Commercio Daniele Becci, la presidente di Coldiretti Chiara Ciavolich, Dante Carmine Salce della Cna, poi Mauro Di Zio, altri colleghi, vicini e lontani di associazioni di categoria e della filiera agricola. Ci sono anche l’assessore provinciale all’Agricoltura Angelo D’Ottavio, Enrico Marramiero per Confindustria, Gianni Cordova della Laad, rappresentanti delle associazioni ambientaliste, politici vicini alle tematiche dello sviluppo e della terra, come la consigliera regionale Marinella Sclocco: tutto il mondo, insomma, con cui la Cia di Pescara ha collaborato o sta collaborando.
Prima di cominciare a parlare il quasi già presidente Caludio Sarmiento ricorda la figura di Fernando Fabbiani, ex assessore all’Agricoltura, amministratore provinciale e regionale di grande umanità e competenza scomparso da pochissimo e la platea lo ricorda in piedi mentre lui comincia i suoi ringraziamenti con la voce rotta: “Sono stato presidente per 16 anni e sono stati anni di grande onore per me e anche di grandi oneri, di cui mi sono accollato in nome della categoria, pensando, ogni volta che questi facevano sentire il loro peso, alla fatica che ogni agricoltore e imprenditore Cia affronta quotidianamente e ho affrontato il futuro – dice – Voglio ringraziare la presidenza regionale per il supporto che mi ha dato e tutti i nostri quadri, le persone che stanno dietro agli sportelli e che concretizzano con capillarità efficienza e cuore servizi, consulenze, la nostra presenza sui territori abruzzesi. Grazie. Grazie anche ai colleghi in pensione o che hanno cambiato lavoro, a quelli che non ci sono più, al mio predecessore, Luigi Di Giandomenico, del quale spero di non aver deluso le aspettative che aveva quando ha proposto il noi nome alla presidenza. Grazie agli imprenditori e alle imprenditrici, mi scuso anche degli errori che sicuramente ho fatto, ma dei quali ho tenuto sempre presente il valore del lavoro prodotto. Grazie alle istituzioni con le quali è stato facile dialogare, parlo della Provincia di Pescara che grazie all’assessore D’Ottavio e al consigliere Antonio Di Marco, hanno resto più semplici politiche e progetti, in nome di uno spirito di reciproca collaborazione che dovrebbe essere la norma fra chi ha il dovere di amministrare bene i territori”.
Un discorso diretto, semplice, veloce, franco, anche nel rimarcare le assenze o le lacune delle politiche agricole: “Le istituzioni manifestano una preoccupante inadeguatezza in tal senso – sottolinea – questi dovrebbero essere tempi di grandi elaborazioni, vista la necessità di far crescere il consenso, invece è un momento di grande immobilismo. I fondi sono stati azzerati e altri rimodulato, passati da un settore all’altro per via delle emergenze che abbiamo dovuto fronteggiare, parlo del maltempo che ha piegato tantissimi vigneti. Grazie a tutti voi che tenete alta la guardia anche se i tempi sono tempi di crisi e non è affatto vero che l’agricoltura è l’unico settore che tiene. L’Agricoltura sarà il nostro futuro, certo, ma vive un presente di fatica che si può vincere solo attraverso collaborazioni e sinergie fra associazioni, fra categorie, fra agricoltura e istituzioni. Noi oggi anticipiamo dei temi che saranno quelli dell’Expò 2015, vogliamo Nutrire il mondo, perché dobbiamo usare l’agricoltura per combattere la fame del pianeta e perché diventi un modello di sviluppo solido, funzionante con un ruolo centrale e credibile”.
Un grande monito per la piccola e media impresa agricola, interprete di questa rivoluzione basata sulla filiera corta, sulla salubrità e la qualità dei prodotti, su un’innovazione capace di riaprire percorsi di sviluppo nuovi per nuove generazioni di agricoltura. Un grande grazie, l’ultimo a chi prenderà il suo posto: “Peppino Avolio, il presidente nazionale aveva un sogno, quello che il suo successore fosse un agricoltore – conclude Sarmiento – Sono felice di condividere la sua stessa ambizione, perché passo la presidenza nelle mani di una candidata che è una risorsa riconosciuta e grande per la Cia e lo sarà, come già lo è grazie a Donne in Campo, per il nostro territorio. Grazie a Beatrice Tortora, per tutto quello che ha fatto e per il passo che ha scelto di compiere candidandosi alla presidenza”.
Grandi applausi, poi le altre relazioni prima della proclamazione e i saluti di rito. Conclude Donato Di Stefano, vice presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e irrigazioni e presidente regione Cia Basilicata, che sull’Abruzzo dice subito che: “Questa regione ha grandissimi risorse e grandissimi problemi, come la nostra Calabria – dice – ma una realtà e un potenziale grandissimi che devono diventare realtà. Sarà possibile attraverso una rivoluzione che parta dal bassa, portando innovazione, salute, qualità, conoscenza, ammodernamento, sinergie, collaborazioni, riforme possibili capaci di risolvere piccoli, annosi, grandi problemi che oggi paralizzano l’agricoltura e il suo sviluppo. La Cia ha cominciato un processo che sarà irreversibile, cambiare l’agricoltura, perché il momento lo richiede e perché il futuro va riscritto”.
Congratulazioni e buon lavoro alla presidente della Cia di Pescara Beatrice Tortora!