Fresco di presentazione con una kermesse ovviamente gastronomica il ricettario delle ricette donate da 365 chef italiani, si tratta di “Una Ricetta al Giorno… leva il medico di torno” ed è una sfida editoriale prodotta dall’Associazione Spaghettitaliani. Come detto parliamo di una raccolta di 365 ricette “donate” all’Associazione da 365 Chef diversi provenienti da tutt’Italia. Ce ne sono di stellati e non, tutti democraticamente talentuosi, qualche nome? Paolo Barrale, Nicola Batavia, Heinz Beck, Pino Lavarra, Tano Simonato in buona compagnia di cinque di 5 dei nostri: gli aquilani Stefano Mazzetta e Marzia Buzzanca, i teramani Domenica Vagnarelli e, dulcis in fundo, il chietino Santino Strizzi.
Ognuno degli chef donatori ha un suo blog sul sito del libro, giunto già alla sua seconda edizione contenente la biografia di ognuno dei 365 cuochi. Ricette che hanno il compito, manco a dirlo, di “alimentare” l’attività dell’Associazione Spaghettitaliani e di creare un’opera singolare che metta insieme salute, stagionalità, qualità e territori. Il libro è nato da un’idea di Luigi Farina, presidente dell’Associazione Spaghettitaliani, si apprende dal sito dedicato, ha come tema il salutismo e la stagionalità, ma è anche un modo per “scattare una fotografia” della Cucina Italiana a 360°, unificando così l’Italia gastronomica. La presentazione è in corso presso la Tenuta San Domenico di Sant’Angelo in Formis (Capua – Caserta), a poca distanza da Teano, dove si incrociarono Garibaldi e Vittorio Emanuele II, che sancì l’Unità d’Italia e a metà percorso dalle provenienze di tutti gli chef che hanno risposto.
Cinque le presenze abruzzesi nel libro, si diceva. Scorrendole in ordine alfabetico incontriamo il blog di Marzia Buzzanca, mani aquilane che si sono date da fare prima e dopo il terremoto, sia impastando pizze che la vedono fra i pizzaioli più noti del territorio, ma anche intessendo competenze e legami con il mondo del vino e della cucina gourmet che porta nella cantina dei suoi Percorsi di gusto e nelle collaborazioni che ha attivato. La ricetta che ha donato è Spaghetto alla colatura di Alici.
Poi c’è un altro aquilano, Stefano Mazzetta : figlio d’arte culinaria, non si definisce chef, ma gli piace cucinare e lo fa bene se dopo aver preso una strada diversa, come i genitori avevano consigliato, dopo il terremoto è tornato a casa e ha aperto L’Osteria dei due Ladroni a San Vittorino Armeno. Dice di essersi fatto le ossa nelle trattorie e osterie di famiglia all’interno del centro storico aquilano, scegliendo l’insegnamento principale dei suoi, quello di prodotti genuini e sempre freschi. E ai genitori dedica la sua Chitarrina all’uovo aquilana con gamberi di fiume, uno dei piatti Doc territoriali.
Scorriamo il lungo elenco ed ecco che arriva un altro territorio con una grande tradizione culinaria al suo attivo, il Teramano, dove vive e opera Pierluigi Ridolfi. Lui nasce come panificatore e pasticcere, ma già dall’immagine si percepisce una innata creatività. Impasta e cucina, ma soprattutto insegna alle nuove generazioni a farlo, prima negli istituti alberghieri e scuole private della sua Teramo, poi nell’ambito del settore ricerca e sviluppo e reponsabile di produzzione alla Richetti Spa. Ah, per il libro ha cucinato delle, ehm, Fettuccine… al cacao e con ragù di cannella!
Siamo alla “S” dove c’è uno chef del quale abbiamo appena pubblicato un bel timballo. Si tratta di Santino Strizzi, figlio d’arte e originario di Quadri, dove hanno avuto i natali anche suo padre Angelo e suo fratello Luigi, anche lui chef. Santino è vice presidente dell’Associazione Cuochi val di Sangro e ha cucinato dentro e fuori dall’Italia nella sua vita enogastronomica: Palazzo Gaddi, Hotel Minerva, Villa Medici a Firenze, a St Moritz al Caspar Badrutt Palace a Sestriere al Grand Hotel Duca D’Aosta. In Abruzzo: Hotel Dangiò, Hotel Esplanade, Villamaria Sporting Hotel e ovunque servano braccia forti e mani esperte anche nei suoi fantastici intagli di frutta e verdura. Per il libro ha cucinato Il Piacere Dannunziano.
In finale un’altra donna, unica rappresentante della costa abruzzese, si tratta di Domenica Vagnarelli Executive Chef presso l’Hotel Ristorante Cristallo di Giulianova, dove è sbocciata e cresciuta la sua passione, alimentata prima come autodidatta, cresciuta, poi, di corso in corso, fino a diventare destinataria di ambitissime Forchette e Cappelli. Accosta la tradizione all’innovazione e la interpreta in modo originalissimo, sopratutto quando c’è la pasta di mezzo. Ah, è anche socio fondatore dell’Associazione dei cuochi di Qualità Abruzzo e si muove lungo lo stivale fra eventi e cooking show. Al libro ha donato una Insalatina di Spinacio Giovane Primaverile.
Per avere il libro? Sarà in omaggio a chi farà una donazione all’Associazione editrice durante una delle manifestazioni o agli eventi organizzati per presentarsi o presentarlo, altrimenti per quanti lo richiederanno via internet dietro contributo volontario.