“Dai saloni pubblici alla casa e alla piazza: i balli ottocenteschi dell’area frentana” è il tema del seminario didattico che si terrà domani, 11 gennaio, presso la Società Operaia di Spoltore, in piazza d’Albenzio con una lezione su “lu dènzë”, “lu sciottë”, “la mazurca scagnétë”, “lu ‘ntriccicarillë”, e altre danze. Il seminario sarà seguito da una conferenza-dibattito, dalle 18 alle 19.30, sul tema “Dal borghese al cafone: il ballo come promozione sociale del mondo contadino” e dalla proiezione di documentari etnocoreutici inediti. Alle 20, 30, infine, ci sarà una cena collettiva con una festa danzante. Domenica, invece, proseguirà il seminario sui balli ottocenteschi dalle 9.30 alle 12.30.
L’iniziativa è organizzata dall’Accademia di Danza Etnica Abruzzese, istituita dall’Associazione culturale Taranta Tradizioni Popolari, nell’ambito del progetto “Concordanze. Alle radici e allo specchio: culture tradizionali nelle terre d’Abruzzo’.
“Molte forme espressive della tradizione abruzzese sono mutate fra rimozioni e adattamenti, in fondo com’è sempre successo in passato. La conseguente scomparsa di un sapere popolare, spesso di lunga data, oggi viene intesa con una diversa sensibilità” si legge nella presentazione del progetto. “Verso il patrimonio tradizionale, infatti, si vanno sviluppando nell’opinione pubblica una nuova attenzione ed una corsa alla valorizzazione della storia locale. Da più parti si cerca di fermare il processo di estinzione salvaguardando ciò che è rimasto nel vissuto e nella memoria degli anziani. Ogni comunità dovrebbe responsabilizzarsi sui propri giacimenti culturali e intervenire per evitare la definitiva perdita di forme e semantiche….. Bisogna ripartire dalla memoria, dalla comprensione del passato per poi aprire il dibattito sul destino della vita culturale di ciascun paese. La costruzione delle società del futuro si trova davanti ad un bivio: riduzione per modelli dominanti o biodiversità culturale. La danza, mezzo per eccellenza di socializzazione divertente, può rappresentare un percorso simbolico di una questione più generale di tipo antropologico e sociologico”.
L’organizzazione logistica dell’iniziativa è affidata alla collaborazione dell’Associazione Culturale “I colori del territorio” di Spoltore ed al Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara.