E’ arrivata alle selezioni con il suo inseparabile Wilson, contenuto nell’altrettanto inseparabile ampolla. Ha cucinato, attingendo da
lì il segreto dei panini che poco erano arrivati a Bastianich e a Cracco, ma che per via della storia del suo Wilson-lievito-madre che lei cresce ogni giorno come una creatura, alla fine hanno conquistato il più tenebroso dei giudici italiani di Masterchef 2013 che ha voluto che lei proseguisse il suo viaggio verso la selezione dello chef fra gli chef, grazie al piatto che era riuscita a confezionare. Beatrice De Tullio ha dalla sua una passione incontenibile per la cucina tutta, lievito madre incluso, il suo Wilson, appunto. Passione espressa in vari modi nel capoluogo Adriatico dove vive e crea.
Occhi di un blu intenso, carattere espansivo e prorompente, laureata in Scienze Enogastronomiche, ha idee chiare sull’obiettivo finale: e alla fine della seconda puntata questi ingredienti si sono aggiunti a quelli scelti per il suo Filetto di maiale ai fichi che ha conquistato due fra i tre giudici del talent più
cattivo fra le food competition in televisione. E, galeotta la sua parlantina e la sua ampolla di lievito madre, dopo la puntata di giovedì 19 dicembre Beatrice prosegue la sua scalata, malgrado il no rifilatole dal terzo giudice supremo, Bruno Barbieri.
Il posto in classe arriva con il grembiule bianco che alla fine della puntata può finalmente stringersi addosso. La scorsa edizione la gloria culinaria d’Abruzzo e l’esordio di Pescara al talent era nelle mani di Nicola Dragani, che oggi ha continuato la sua via culinaria preparando banchetti ed eventi cool e scrivendo un libro con dentro 35 fantastiche ricette. Per questa edizione
Pescara torna con lei, che in tv ci era già stata, anzi web tv, con un programma dedicato alla cucina: “Buon App – In cucina con Bì”, in cui insieme al giornalista sportivo Paolo Sinibaldi ha ripercorso per tutta una stagione l’enogastronomia abruzzese tipica, innovativa, del territorio, dalle cucine del Castello di Semivicoli, cuore delle tenute Masciarelli.
In bocca al lupo a Beatrice! ( e a Wilson)