Nei primi nove mesi del 2013 sono nate 296.008 imprese e di queste oltre una su tre sono state create da giovani con meno di 35 anni che hanno avviato ben 100.321 nuove attività nel commercio, nell’industria, nei servizi e nell’agricoltura. E’ quanto emerge dal primo dossier sulla ‘Svolta generazionale dell’economia italiana’ che è stato presentato dai Giovani della Coldiretti in occasione della consegna dei premi “Oscar Green” sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica e il patrocinio ministero delle Politiche Agricole e di Expo 2015.
Nella classifica dei settori preferiti dalle giovani generazioni al top – sottolinea la Coldiretti – c’è nettamente il commercio e la ristorazione con 26.206 nuove attività aperte, seguito dai lavori specializzati di costruzione con 9.432 nuove imprese, ma sul podio sale anche l’agricoltura con 4.200 nuove aziende agricole aperte nei primi nove mesi del 2013. Incoraggiante anche il fatto che – precisa Coldiretti – il 38,5 per cento delle nuove imprese giovanili abbia aperto nel sud Italia, secondo i dati di Unioncamere. Il ricambio generazionale – precisa la Coldiretti – sta avendo una accelerazione negli ultimi anni ma ad oggi in Italia ci sono 637.359 imprese condotte da giovani under 35, che rappresentano appena l’11 per cento del totale delle 6 milioni di imprese presenti in Italia. Lo dimostra anche l’andamento nel settore primario dove a testimonianza del processo di rinnovamento in atto quasi un’impresa agricola italiana su 3 è nata negli ultimi 10 anni. Nell’agricoltura italiana il 7,2 per cento dei titolari di impresa ha meno di 35 anni ed e’ alla guida di 58.663 aziende. Di queste circa il 70 per cento opera in attività multifunzionali: dall’agriturismo alle fattorie didattiche, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici.
“I giovani incarnano le potenzialità e la forza del nostro territorio – ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo – un tessuto produttivo ricco, capillare, che coinvolge milioni di uomini e che per le sue caratteristiche rende l’Italia competitiva anche all’interno dei processi di mondializzazione dell’economia e delle idee”.
“Il futuro si prepara oggi soprattutto dando più peso e più spazio qualitativo alla nuova generazione – ha affermato il Delegato nazionale dei giovani Coldiretti Vittorio Sangiorgio – investendo sull’esuberanza dei giovani e sulla loro ‘naturale’ apertura verso il nuovo e l’innovazione”.