I dati sulle vendite al dettaglio a settembre per il Codacons confermano che il leggero aumento registrato ad agosto, come conferma una nota dell’associazione a tutela dei consumatori: “era solo un rimbalzo tecnico, peraltro fittizio, considerato che i dati incorporano sia la dinamica delle quantità che dei prezzi. Gli italiani proseguono la loro dieta forzata, considerato che ancora una volta di diminuiscono le vendite di prodotti alimentari, beni necessari difficilmente comprimibili. Segno di una drammatica difficoltà ad arrivare a fine mese. Persino le vendite della grande distribuzione crollano. Solo i discount reggono ancora, ma la loro tenuta dimostra come gli italiani non si possono piu’ permettere nemmeno di comprare le marche famose e pubblicizzate che hanno reso famoso il made in Italy nel mondo e che hanno mangiato da quando sono bambini”.
“Ecco perché il Governo – prosegue il Codacons – dovrebbe rifare la legge di stabilità, partendo dal principio che quella italiana è in primo luogo una crisi di consumi dalla quale si uscirà solo quando le famiglie potranno almeno permettersi di poter mangiare quello che vogliono senza doversi preoccupare che, cosi’ facendo, non arriveranno a fine mese”.
Dal negozio di fiducia all’esercizio commerciale per acquistare prodotti low cost. Tutta colpa della crisi economica che ha portato quasi la metà degli italiani, il 47%, a puntare su offerte speciali e sconti cambiando cosi’ le abitudini di una vita. E’ quanto afferma invece la Coldiretti a commento dei dati Istat sul commercio al dettaglio nel mese di settembre che evidenziano il calo nelle vendite in tutte le altre categorie alimentari e non. “Aumentano debolmente – afferma Coldiretti – solo le vendite di cibo low cost nei discount con un incremento dell’1,4% nei primi nove mesi dell’anno e dello 0,8% a settembre rispetto allo scorso anno”.
“A fare registrare il tonfo più pesante – sottolinea – sono i piccoli negozi che nei primi nove mesi dell’anno scontano un calo record del 3,2% delle vendite. Con il 71% dei consumatori che dichiara di confrontare con più attenzione rispetto al passato i prezzi, gli italiani – continua la Coldiretti – sono costretti a trasformarsi in veri ‘detective’ della spesa: il 62% va a caccia delle offerte speciali e degli sconti, mentre il 42% cerca sempre e comunque i prodotti che costano meno. Mai come nel passato – sottolinea la Coldiretti – fare la spesa è diventato una sfida alla ricerca della maggiore convenienza che richiede fatica e tempo, portando gli italiani a fare la spola tra diversi negozi per risparmiare. Le difficoltà economiche hanno costretto molti italiani a tagliare la spesa alimentare e a preferire l’acquisto di alimenti piu’ economici prodotti spesso a prezzi troppo bassi per essere sinceri, che rischiano di avere un impatto sulla salute. Dietro questi prodotti spesso si nascondono, infatti, ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi ma – denuncia la Coldiretti – possono a volte mascherare anche vere e proprie illegalità, come è confermato dall’escalation dei sequestri”. Infatti, secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, “quasi un italiano su cinque (18%) è stato vittima di frodi alimentari nel 2013 con l’acquisto di cibi fasulli, avariati e alterati con effetti anche sulla salute”.