Doveva essere un percorso multisensoriale per portare il visitatore simbolicamente dentro il fascino e il sapore di un bicchiere di vino. L’aperitivo pensato dalla delegazione abruzzese “Le donne del vino” per il 25esimo anniversario dell’associazione ieri sera all’Aurum di Pescara, alle ore 19:00. Infatti il percorso c’era per i cinque sensi, solo che la gente era talmente tanta che farlo è diventato complicato e l’impresa è rimasta sospesa fra le note del pianoforte che hanno accompagnato tutto l’evento, i quadri nati durante, i cibi, il vino, i sapori, gli odori che l’hanno contrassegnato: Vista, bevi ad arte con Mae; udito, il pianoforte jazz di Fabio D’Onofrio; olfatto, profumi in baloon; gusto, fingerfood di Nadia Moscardi, selezioni di tipicità di Angela Di Crescenzo, la mozzarella di Reginella d’Abruzzo, i vini delle produttrici; e tatto un percorso manuale per scoprire le sensazioni del vino.
Richiamati dall’evento i partecipanti hanno mescolato i sensi e la serata ne ha scovato un altro, il senso della socializzazione.
“Per noi è la prima uscita ufficiale di un nuovo corso come delegazione abruzzese dell’Associazione”, dice Valentina Di Camillo, a capo delle Donne del Vino Abruzzo. Un corso reiniziato con lei dalla primavera scorsa: giovane, determinata, ma lungimirante come imprenditrice, il suo nome è motore di una Tenuta molto frequentata dalle generazioni “giovani” dell’area metropolitana Chieti-Pescara, quella de I Fauri, splendida cornice eno-gastronomica che accoglie fra le colline appena fuori Pescara, in territorio chietino.
“Abbiamo tante cose in mente, vogliamo farle per rilanciare l’Associazione, le produttrici, la loro voglia di essere presenti nel panorama enogastronomico e produttivo della nostra regione – spiega mentre accoglie le persone che hanno risposto all’invito dell’Associazione – La nostra terra è ricca, il momento richiede coraggio ed entusiasmo, le donne abruzzesi ne hanno in abbondanza, insieme alle idee per affrontare i periodi come questo. Ci faremo vedere e sentire, statene certi!”
La prima uscita è il 25ennale di un’associazione di donne ma non di genere, meglio, di genere produttivo: perché il Italia sono sempre di più le imprenditrici che portano avanti aziende agricole, cantine, luoghi di produzione e tutela dei prodotti tipici. Sono una notizia, perché sono più solide degli uomini, tanto per dire.
Infatti nella nota annessa all’evento si spiega che “L’associazione nazionale “Le donne del vino” festeggia quest’anno il 25esimo anniversario dalla fondazione. Vi fanno parte imprenditrici, sommelier e professioniste il cui raggio di azione ruota intorno al settore vitivinicolo. Conta iscritte in Abruzzo già dagli anni ’90, fino ad arrivare a quota 25 nell’anno 2013. Si tratta, ad oggi, di 18 produttrici, e 7 tra sommelier, giornaliste e ristoratrici. Si pone come obiettivo la promozione della cultura vitivinicola abruzzese da un punto di vista conviviale ma sempre professionale, in linea con il profondo legame con il territorio condiviso da tutte le associate, e sviluppare il coinvolgimento del mondo femminile nel settore vinicolo in un’ottica di pari opportunità”. Tanto di cappello, anzi, di calice.
Fra le tavolate c’è di tutto, salumi, formaggi stzicherie della tradizione abruzzese, il talento stellato di Elodia, chef portatrice di una mousse di pecorino, miele e pere in barattolino che è deliziosa alla vista, all’olfatto e al gusto. Il sapore al latte di Reginella e i vini delle donne, quelli che accompagnano i passaggi dal salato al dolce e le chiacchiere della serata. Al tam tam rosa ha risposto l’assessore regionale Mauro Febbo, latore di risultati eccellenti della vendemmia abruzzese appena conclusa, il presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano, ambasciatore dell’Abruzzo enogastronomico per la Regione e poi Ais, Movimento Turismo del Vino, tutti i nomi che compongono la fotografia enogastronomica di una regione che, però, non ha ancora trovato la notorietà che le spetta. E questo molte produttrici e addetti ai lavori lo sanno e lo dicono, ad ogni occasione. Salute!