La pioggia ha portato nuovi danni sull’agricoltura abruzzese che ancora non aveva finito di ristorarsi dai precedenti e da quelli ancora riferiti alle ondate degli anni scorsi. Ma il quantitativo d’acqua, i fiumi esondati, l’assenza di ogni tipo di politica di prevenzione da parte degli enti preposti alla difesa del suolo, altrimenti non si spiegherebbe il perché il, maltempo debba essere puntualmente una calamità, hanno ridotto ancora una volta, la nostra regione in ginocchio.
La situazione è gravissima, a dirlo è la Coldiretti Abruzzo e chiama in causa tutte le province con particolare riferimento a Teramo e Pescara, dove in 48 ore è caduta pioggia al di sopra della quantità che solitamente cade in tutto il mese di novembre, ma solo la pioggia è bastata a creare il caos con la C maiuscola.
Nelle campagne – secondo Coldiretti Abruzzo – si contano danni per diversi milioni di euro, dovuti alle frane dei terreni e all’allagamento dei campi appena seminati. L’allarme è maggiormente avvertito nelle zone di pianura con le colture orticole in atto che stanno marcendo sotto l’acqua e con ingenti danni ai seminativi che, a causa dei terreni corrosi, dovranno essere riseminati. Le infiltrazioni di acqua stanno inoltre minando la stabilita’ del terreno con i conseguenti continui smottamenti. La mappa dei danni non e’ ancora completa e cambia ora dopo ora.
Ci sono situazioni preoccupanti in provincia di Pescara: si pensi alla diga di Penne (che potrebbe venire aperta in caso di superamento del limite consentito) e al fiume Fino, che è esondato danneggiando le colture circostanti. Anche nella provincia di Teramo la situazione e’ allarmante e registra frane, smottamenti e inondazioni con danni alle colture (orticole e seminativi con particolare riferimento ai cereali). Particolarmente preoccupante la condizione della Val Vibrata: i torrenti Salinello, Vibrata e Tordino sono esondati già in diversi punti con relativo blocco di strade e ponti. Anche il fiume Tronto, al confine tra Marche e Abruzzo, è straripato causando la chiusura di alcuni accessi stradali con particolare riferimento alla Teramo-Mare, che conduce dall’Adriatico all’A24.
La Coldiretti Abruzzo esprime in una nota “grande preoccupazione per la situazione di gravissima emergenza, frutto purtroppo – dice – dell’annosa incapacità di provvedere ad una programmazione serie e mirata da parte di tutti i soggetti interessati”. L’Associazione si appella a tutte le istituzioni “per un intervento immediato di ripristino degli argini dei fiumi che riesca a tamponare, seppur parzialmente, la situazione”. “Questa ultima emergenza conferma, come più volte abbiamo ribadito, che e’ inevitabile e non ulteriormente rinviabile l’apertura di un serio confronto sulla gestione del territorio con precisi impegni, risorse e azioni da parte di tutti i soggetti coinvolti – sottolinea la Coldiretti Abruzzo – E’ arrivato il momento, e i fatti lo dimostrano, di passare dalla gestione dell’emergenza alla prevenzione, in modo da evitare anche inutili e ulteriori dispendi di risorse economiche che potrebbero essere diversamente finalizzati”.
La Protezione Civile ricorda che a Teramo e Pescara è stato attivato il C.C.S. (Centro Coordinamento Soccorsi) mentre per i rimanenti Comuni interessati all’emergenza maltempo, i C.O.C (Centro Operativo Comunale) hanno svolto l’indispensabile azione di supporto. C’e’ stata l’esondazione del fiume Vomano che è straripato nelle zone di Basciano e Castelnuovo con circolazione critica sulle strade provinciali con casi di isolamento di alcuni centri abitati come Pietracamela, Intermesoli, Prati di Tivo e San Donato; l’esondazione del fiume Vomano ha interessato inoltre l’abitato di Scerne di Pineto.
“La struttura di Protezione Civile che ha attivato le Organizzazioni di Volontariato in collaborazione con il C.C.S di Teramo e la Prefettura di Pescara mediante l’intervento del personale dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale dello Stato, delle Forze dell’Ordine e le strutture tecniche dei comuni interessati, ha consentito interventi puntuali e tempestivi con un’attività che ha visto impegnati H24 volontari e nucleo di coordinamento – così l’assessore regionale competente Giznfranco Giuliante – Nella giornata odierna si continua a monitorare il territorio che e’ ancora oggetto di criticità. L’ultima nella Teramo-Mare ha importato la chiusura dello svincolo di Bellante ed interventi del Genio Civile richiesti dall’Anas ed autorizzati dal Prefetto sul fiume Vomano. Anche a Citta’ Sant’Angelo continua a permanere lo stato di allerta e vengono continuamente monitorate le condizioni dei fiumi Piomba e Saline; sul livello di allerta la Sala Operativa Regionale si sta relazionando con le zone al alto rischio e sta veicolando propri uomini e mezzi per gestire le emergenze segnalate”.
Intanto il comune di Pescara chiederà alla Regione il riconoscimento dello stato di calamità naturale. La decisione è stata presa nel corso di una riunione e nelle prossime ore si procederà alla formalizzazione della richiesta. A causa dello stato in cui si trova, oggi e domani la riserva naturale dannunziana rimarraà chiusa. Domani riapriranno le scuole del capoluogo adriatico. Decisione presa, invece a Città Sant’Angelo, dove gli istituti resteranno chiusi anche domani.
Questa l’emergenza, resta il problema che l’Abruzzo, forse, non è altrettanto capace di fare interventi di prevenzione.
Anche il Comune di Tollo chiede il riconoscimento dell’emergenza, perché il paese è stato investito da una tromba d’aria, che ha interessato soprattutto la zona nord-est, duranti quanto basta per provocare danni a tetti, alberi e pubblica illuminazione. Per questo motivo, la giunta tollese, che si è riunita ieri, ha deciso di approvare una delibera con la quale palazzo di città fa richiesta a Regione e Governo dello stato di emergenza. “Un atto dovuto – spiega il sindaco Angelo Radica – al quale farà’ seguito anche un incontro, in programma per il prossimo lunedì, durante il quale raccoglieremo tutte le segnalazioni a riguardo. Siamo fiduciosi, anche se non ci facciamo illusioni vista la condizione di gravita’ nella quale, a causa del maltempo, versano numerosi territori comunali”.