L’estate è finita. Il maltempo ha colpito la penisola dopo un mese di ottobre che si è classificato, in Italia, al quarto posto tra i più caldi di sempre con una temperatura superiore di 1,97 gradi rispetto alla media del periodo. E dato l’arrivederci con lentezza all’estate ufficiale, è tempo di salutare anche quella di San Martino, con ritmo più incalzante, magari.
E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac Cnr). “Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati quest’anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi”. L’associazione degli agricoltori sottolinea che “nell’82 per cento dei comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico per frane e/o alluvioni. “A questa situazione – denuncia la Coldiretti – non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato del 15 per cento le campagne”. “Ogni giorno – conclude la Coldiretti – viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento”.