Nooooooo: “Gli italiani stanno perdendo il loro amore per la pasta”. Una terribile affermazione che ha risuonato fra i titoli dell’autorevole quotidiano newyorkese Wall Street Journal. Secondo la testata sarebbe in corso un calo di popolarità del nostro piatto di ferro. Ehgià, dopo i latin lover che non sono più attrattivi dobbiamo fare i conti anche con quest’altra atroce verità rivelataci da media stranieri.
La ragione: il gusto per l’esotico e il timore di accumulare troppe calorie, fatto è, apprendiamo che la media di pasta consumata in un anno negli ultimi due lustri è calata da 40 a 31 kg per ogni nucleo famigliare. Sotto accusa, spiega il quotidiano newyorkese, la voce che si sta diffondendo sul fatto che la pasta faccia ingrassare, così se ne limita il consumo. Dice un sondaggio di Nielsen, che dal 2008 al 2012 il numero di donne tra i 26 e i 30 anni che ritengono questo alimento un nemico della linea è aumentato del 26%. Mentre tra gli uomini appartenenti alla stessa fascia di età, si è registrato un più 16%. Tutti italiani!
A dare veridicità al pezzo c’è la storia di una ragazza 38enne originaria di Napoli: quando era ragazzina, lei e i suoi parenti spesso mangiavano la pasta anche due volte al giorno. Oggi, che ha un marito e due figli, non la consuma più di un paio di volte a settimana, preferendo piatti a base di carne, verdure, o ricette più esotiche come il sushi o il couscous.
Resta da chiedersi come mai in Paesi dove la pasta non è l’alimento principe della dieta quotidiana di grandi e piccini, né il biglietto da visita identitario della tradizione culinaria l’obesità sia di casa.