Gli uomini della Direzione marittima laziale hanno sequestrato nel mercato di Guidonia Montecelio in provincia di Roma pezzi di uno “squalo elefante”, circa 700 chili, che sarebbe stato messo in vendita illegamente come “squalo manzo”.
La specie in questione è protetta dalla convenzione di Washington e per questo sarebbe stato spacciato per “squalo manzo”, pescabile e dalle carni prelibate. La Direzione marittima è intervenuta insieme al Corpo Forestale dello Stato del servizio Cites a seguito delle indagini della Guardia Costiera di Pescara. L’esemplare (Cethorinus maximus), lungo 7 metri e del peso presunto di oltre una tonnellata, è stato scovato dal personale della Guardia costiera del capoluogo adriatico prendendo spunto da una fotografia trovata su un sito web e, successivamente, grazie ad una serie di informazioni reperite attraverso foto e commenti postati su vari social network.
A quanto pare prima di finire al mercato di Guidonia Montecelio lo squalo è stato fatto a pezzi in mare dopo essere stato pescato nelle acque abruzzesi da un motopeschereccio il cui comandante è stato denunciato all’autorità giudiziaria. Studiosi e associazioni ambientaliste si sono appassionati delle sorti di questo squalo dopo aver visto l’incredibile foto che ha fatto il giro del web e che mostra i pescatori a cavalcioni sulla preda.