La prima abruzzese è stata ad Atessa ed è giusto che fosse così, perché Atessa, le sue strade, la sua gente, oltre alla vicina costa dei Trabocchi sono stati la location del corto “Punti di Vista”, 15 minuti di storie incrociate raccontati da Pierluigi Di Lallo, regista originario di Rocca San Giovanni. E per la proiezione di quei 15 minuti, ad Atessa, il 19 settembre scorso c’è
stato un bel pienone a fare da cornice al cast del corto: Matteo Branciamore, Emy Bergamo, Laura Freddi e Riccardo Graziosi. E stamattina nella sala convegni della Camera di Commercio di Chieti in piazza Vico i telefonini pronti a scattare delle ragazze del vicino liceo hanno immortalato Matteo Branciamore e gli altri in tutte le pose possibili per la presentazione nel capoluogo chietino.
L’ultimo ciak è stato sul trabocco Pesce Palombo, l’estate scorsa, a due passi dalla casa del regista: stesso cast, stessa allegria di fondo, stessa storia, solo segretissima, perché il corto stava nascendo allora, fra grandi curiosità e grandi aspettative per il futuro che avrebbe avuto, per la trasformazione che lo aspettava dopo il montaggio.
Curiosità per il ruolo disincantato di Matteo Branciamore, che dopo varie serie di Cesaroni aveva ancora addosso la figura del bravo ragazzo talentuoso. O per il debutto cinematografico di Laura Freddi, reduce da tanta televisione e per quello di una comparsa
tutta abruzzese, ma di tutto rispetto qual è Marco Papa, star dei doppiaggi in dialetto e uno dei volti del ritrovato trio comico Papa-Di Tonno- Olivieri nell’ultimo show teatrale “Pes”, nel corto veste il camice di un primario genetista.
Aspettative per la storia e per il titolo intrigante scelto da Di Lallo per narrarla, Punti di Vista. La storia di un amore vissuto dai due protagonisti e raccontato attraverso le confidenze affidate a due amici; la storia di un momento di riflessione profondo sulla vita, sulla morte e sul futuro, suscitato dall’intreccio di casualità talmente impensabili e travolgenti per chi guarda, da risultare reali, intrecci che talvolta solo la realtà può riuscire a rendere possibili. La storia di un corto che diventerà presto un lungometraggio, perché i “punti di vista” che si possono offrire sull’amore e altre calamità sono tanti e appartengono a mondi che vale la pena raccontare.
Lo sa bene Pierluigi Di Lallo: “Saranno quattro storie che si intrecciano fra di esse, le sto scrivendo, spero di poter girare al più presto” dice aspettando il cast a Chieti. Punti di Vista è stato appaluditissimo in Puglia, al Bovino Bovino Independent Short Film Festival, casa del cinema indipendente italiano, avrà un cammino fatto di promozione e altri festival dentro e fuori l’Italia, ma soprattutto una storia da continuare. “La prospettiva è sempre la stessa, un modo allegro per guardare la realtà e raccontarla – dice Di Lallo – Dal riscontro avuto fino ad oggi credo che funzioni, viviamo tempi di crisi, si può far pensare lo stesso divertendo, alleggerendo i toni, invitando a guardare in modo aperto alle cose che capitano. Noi con Punti di Vista ci abbiamo provato e speriamo di esserci riusciti. Mi auguro che questo corto diventi presto un lungometraggio, perché la produzione, lo staff, vuole provare e io ne sono felicissimo”.
Non gli piace essere definito un talento, ma sa che la chiave scelta nel corto per raccontare storie funziona. E allora gli abbracci di qualità suscitati finora dal suo piccolo film dopo le proiezioni lo hanno reso felice. 15 minuti che intrattengono e lasciano pensare, si diceva, con una storia che alterna sorriso e ironia e offre una chiave per aprire nuove e ampie finestre, capaci di illuminare il pensiero comune su come vivere.
Una storia comune di amore, amicizia e ottimismo, resa preziosa dalle interpretazioni di Branciamore e Graziosi, amici e confidenti tanto ben assortiti da sembrare tali anche al di fuori della finzione cinematografica; dal modo feroce e dolce al contempo di Emy Bergamo e Laura Freddi di rappresentare l’altra faccia dell’universo umano, quello femminile. Dalle ambientazioni abruzzesi che fanno pensare quanto bello sarebbe aprire i territori ad una nuova maniera di promuoversi, attraverso la cultura.
Gli scenari catturati dal corto hanno avuto anche un altro punto di vista nelle due prime abruzzesi, quello delle foto di scena, a firma del fotografo Mario Sabatini, che ha tracciato una bellissima cronistoria per immagini dei giorni di ripresa del cast, delle pause, dell’atmosfera che ha regnato ad ogni ciac e che accompagnato il ritorno del corto in Abruzzo, atmosfera che speriamo faccia da viatico per il lungo cammino che una volta nato ora ha davanti.
(Di seguito la gallery con le foto di Mario Sabatini che ringraziamo)