Il presidente della Cia Giuseppe Politi chiude a Teramo la VII Festa nazionale dell’Agricoltura. L’iniziativa ha riscosso un grande successo di pubblico. Il prossimo appuntamento in programma fra due anni si svolgerà in Calabria. Una manifestazione legata ai grandi temi di “Expo 2015”.
“Una crisi di governo sarebbe deleteria per l’economia e per l’intero sistema imprenditoriale. I flebili segnali di ripresa verrebbero cancellati in maniera drammatica. Soprattutto l’agricoltura, che già vive una fase molto delicata, potrebbe tornare nel tunnel della recessione, con effetti facilmente immaginabili. Si comprometterebbero i sacrifici richiesti in questi anni ai cittadini e alle aziende”. A lanciare l’allarme è stato oggi il presidente nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi a conclusione della VII Festa dell’Agricoltura svoltasi per quattro giorni in Abruzzo, tra L’Aquila e Teramo.
“Anche l’agricoltura, purtroppo, sta subendo le conseguenze della difficile situazione economica e finanziaria. Il settore primario -ha affermato Politi- comincia a segnare il passo, dopo i risultati positivi, sia sul fronte del Pil che dell’occupazione. E una crisi in questo momento si abbatterebbe come una mannaia, con riflessi negativi anche sull’export agroalimentare che continua a registrare un trend estremamente positivo”.
“Ed è per questa ragione che ribadiamo la nostra ferma contrarietà a un crisi politica che metterebbe l’Italia a forte rischio. Non è un caso che -ha aggiunto il presidente della Cia- tutte le istituzioni internazionali (l’Unione europea in testa) e i più autorevoli organismi mondiali, pur rilevando i progressi ottenuti dal sistema economico, mettano in guardia contro l’instabilità politica, il male peggiore per un Paese ancora fragile e vedano soltanto piccoli bagliori di ripresa”.
Politi ha messo l’accento sulla necessità di uscire al più presto dall’attuale fase di incertezza e di riprendere con vigore la strada dello sviluppo e della competitività. “Le imprese -ha rimarcato- non possono continuare ad operare tra le difficoltà e con la mancanza di prospettive chiare per il futuro. Servono punti di riferimento e soprattutto politiche realmente incisive che solo la stabilità politica può garantire”.
Per quanto riguarda la VII Festa nazionale dell’Agricoltura, è stato un successo. Migliaia sono stati i cittadini che hanno visitato gli stand che rappresentavano tutte le regioni, con le loro “eccellenze” enogastronomiche. Molti gli eventi che hanno caratterizzato la mostra-mercato: dalla sfilata dei trattori storici agli artisti di strada, dalle rappresentazioni della tradizione contadina ai cori e balli folkloristici fino alla musica medievale, passando per il teatro dialettale. E ancora, seminari e dibattiti sugli sviluppi del comparto. Di grande interesse gli incontri tenuti a L’Aquila sugli effetti del terremoto e quelli organizzati dai giovani agricoltori dell’Agia-Cia, dai pensionati dell’Anp-Cia e dall’Associazione Donne in Campo Cia.
Quattro giorni che hanno visto laboratori, degustazioni guidate e lezioni di orientamento sulle scelte d’acquisto alimentari consapevoli, con “La spesa in campagna”. Didattica e giochi “rurali” per i più piccoli con specifiche aree dedicate e ampio spazio per la ristorazione e lo “street-food”.
L’ottava Festa nazionale dell’Agricoltura, in programma fra due anni, si svolgerà -come ha annunciato il presidente Politi nel comizio conclusivo durante il quale ha anche ringraziato quanti, a cominciare dalla Cia d’Abruzzo e da quelle provinciali della regione, hanno contribuito alla piena riuscita della manifestazione- si terrà in Calabria e sarà legata ai temi di “Expo 2015”, che ha proprio nell’agroalimentare “made in Italy” uno dei settori portanti. E la Cia vuole anche in questa occasione accendere i riflettori su una componente dell’economia fondamentale per lo sviluppo dell’intero Paese.