Il rito dell’offerta dei Palmentieri all’Assunta ha sfidato il maltempo a Caramanico, dove sono iniziati i festeggiamenti in onore della Madonna, organizzati dalla Parrocchia di S. Maria Maggiore. La processione ieri ha attraversato le vie del paese sotto la pioggia, davanti a fedeli e turisti. Protagonista del corteo, i palmentieri, canestri sormontati da una struttura a cono dove vengono cucite le pizzelle , i dolci tipici abruzzesi offerti all’Assunta il giorno della sua esposizione. In processione i canestri vengono portati sulla testa da donne in costume caramanichese, mentre gli uomini, sempre in costume tipico, impugnano rami di querce su cui sono state cucite le pizzelle. In passato la tradizione prevedeva che ai rami venissero appesi come doni salumi e formaggi il cui ricavato, una volta venduti, veniva utilizzato per coprire le spese sostenute dalla parrocchia per la celebrazione
“L’origine di questa tradizione del dono” spiega la Sovrintendenza per i Beni Storici, Aritstici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo “è da ricercare “nel filone degli omaggi, diffusi in vari centri abruzzesi, costituiti da alberelli o rami (spesso di sempreverdi) addobbati con dolci e beni alimentari, offerti ai santi nelle loro festività. Dei “maggi” si ha notizia a Caramanico già nel XVII sec. quando, in occasione delle principali feste religiose, a questi trofei vegetali venivano appese le “galanterie”, biscotti speziati realizzati dalle Clarisse del convento di S. Giovanni Battista. Conche e palmentieri, dopo la pittoresca sfilata, vengono lasciati ai piedi della Vergine come devoto omaggio mentre la venerata statua dell’ Assunta viene esposta alla presenza del vescovo subito dopo l’ arrivo del corteo nella chiesa di Santa Maria Maggiore.